«No a un albergo nell’ex casa del fascio»
«Non abbiamo bisogno di un altro albergo in centro». Si alza la voce di Ennio Mazzon, ex consigliere comunale, pilastro della destra sociale a San Donà, dopo la proposta di realizzare un albergo al posto della ex pretura in piazza Indipendenza. Lo stabile verrà infatti ceduto come ultima rata da pagare alla ditta che ha realizzato il teatro. E pare, come ha detto il sindaco, Andrea Cereser, che al suo posto sarà realizzato un albergo.
In quello stabile ha dormito Benito Mussolini. Mazzon e i nostalgici si sono riuniti. «Lo sappiamo benissimo ed è accaduto veramente», spiega Mazzon, «questa è storia della nostra città. Mussolini ha dormito in quello stabile perché era la casa del fascio. San Donà è permeata dal fascismo, anche se non lo si vuole ammettere. Ci sono ancora in pieno centro, e si vendono in controluce, le teste del duce su alcuni muri».
La proposta di un albergo in centro, comunque solo ipotizzata, anche se sostenuta dal sindaco come possibile motivo di rilancio, non piace alla destra che si oppone. «Ci auguriamo che non accada questo», dice Mazzon, «non abbiamo bisogno di un altro albergo in centro città, non ce ne è motivo. Invece la ex pretura potrebbe diventare un centro culturale nuovo, un museo di ampio respiro o comunque restare un immobile da rivalutare non a fini commerciali. E, perché no, anche un qualcosa che ricordi che quella era la casa del fascio di San Donà, che ci ha dormito il duce, senza voltare le spalle alla nostra storia e a chi non ha mai rubato a differenza dei politici di oggi».
Mazzon era riuscito, ai tempi del sindaco Vasco Magnolato, a valorizzare anche una lapide in municipio che ricordava una frase di Mussolini pronunciata a San Donà.
Il tema della rivitalizzazione del centro continua a essere sotto i riflettori. Questa settimana si torna a monitorare la pedonalizzazione che ha dato esiti positivi per il traffico. Solo via Jesolo lamenta la congestione nelle ore serali o verso mezzogiorno. In via XIII Martiri qualcuno segnala la carreggiata divenuta troppo stretta con l’aumento di parcheggi che sono anche troppo vicini alle strisce pedonali. Comunque dettagli che potranno essere oggetto di correttivi nel prossimo futuro anche perché l’Università di Padova sta effettuando una serie di controlli su tutta la rete stradale del centro per una soluzione definitiva che dia alla città una sua pedonalizzazione, ma anche fluidità e sicurezza del traffico. (g.ca.)
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