«No a navi da 120 metri Idrovia, si cambi il piano»
CAMPOLONGO.
Il comitato Brenta Sicuro, altri dieci comitati di Riviera e Saccisica e alta padovana e i circoli di Legambiente di Padova e Venezia spediranno in Regione un documento dettagliato su come modificare il bando di realizzazione del progetto per l’Idrovia Padova-Venezia.
Il documento sarà presentato in un incontro che i comitati avranno nelle prossime settimane con il presidente Luca Zaia. Ad annunciare il bando per il completamento dell’opera, ferma dagli anni Sessanta, era stato l’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte. Nel bando subito erano state segnalate anomalie. Era prevista, infatti, la esplicita presenza di battelli fluviali del tipo di quelli che si utilizzano sul Volga. Battelli lunghi 120 metri del tutto abnormi rispetto alle esigenze del territorio.
«Siamo convinti», spiega per i comitati il portavoce Marino Zambon, «che un’opera di questo tipo, una delle poche realmente utili e fortemente voluta “dal basso” dai cittadini, sindaci e comitati, debba nascere “su misura” delle esigenze di sicurezza idraulica».
Per questo per i comitati serve una portata di almeno 400-450 metri cubi al secondo, serve l’utilizzo di acque dolci per l’irrigazione, e il ripascimento della laguna. Serve un canale navigabile. «Chiediamo un autentico cambio di rotta», continua Zambon, «rispetto alle nefaste politiche basate “sulla gomma” intraprese fino ad oggi. Brenta Sicuro chiede, quindi, una idrovia navigabile con battelli di standard europei e adatti ad ogni corso d’acqua interno. Non navi per fiumi russi».
Non mancano le richieste di accorgimenti. «In fase di progetto definitivo», spiega Zambon, «dovranno essere anche valutati gli inconvenienti creati dal fragile territorio lagunare, dove sarà scavato il nuovo canale. Tutto dovrà essere realizzato con il massimo della cautela e con rigorosissimi controlli sulle aziende esecutrici per non rivedere all’opera i disonesti degli appalti».
Oltre al fondamentale punto dell’idrovia, il comitato continua nella sua azione complessiva di sensibilizzazione del tema idraulico. Continueranno a settembre gli incontri sui punti critici dei fiumi. Per i giorni 13 e 20, si controlleranno i corsi d’acqua nell’alta padovana. È prevista, poi, la partecipazione contemporanea alla festa delle associazioni a Piove di Sacco il 21 settembre e all’evento, organizzato da Legambiente, “Puliamo il mondo” che si tiene a Vigonovo e Saonara”. Infine è in fase di organizzazione un evento che si propone di ricordare la grande alluvione del 1966. La data prevista è l’8 novembre sul punto, nel Piovego, in cui ci fu la rottura della grande alluvione. Alessandro Abbadir
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