«Niente valeva quanto un tuo bacio»
BIBIONE. Scivolano via i ricordi di una vita. Breve, intensa. Veloce, troppo. Aveva solo 18 anni, Andrea Corradin, il calciatore del Bibione morto di cancro. La sua vita è stata però ricca, intensa. Disse il vicario della diocesi di Concordia Pordenone, il 4 gennaio 2010 durante i funerali di un altro sportivo, il cestista Matteo Molent, deceduto dopo un malore in campo a Gorizia: «Non è la quantità di anni che uno vive a rendere una vita importante, ma quanta vita uno ci mette negli anni che gli sono dati da vivere, a renderli grandi».
Così si potrebbe dire di Andrea, a leggere i messaggi degli amici. A sentire i genitori e in particolare la mamma, Barbara Marson, sembra davvero di sì. Il ricordo di una vita? Ce ne sono diversi. Ma Andrea era un calciatore, tesserato per il Bibione, squadra dilettantistica di Prima categoria. «Ala destra», precisano, con orgoglio, i familiari. E un attaccante di fascia come lui non poteva non nutrire un’ammirazione sconfinata per un campione dentro e soprattutto fuori dal campo, l’argentino Javier Zanetti. La bandiera dell’Inter fu protagonista della stagione del “triplete”, quella culminata con la gioia più grande vissuta da Andrea tifoso interista. Madrid, primavera 2010. Sportivamente e da appassionato nerazzurro quello è stato l’anno più bello della sua vita. Una vita breve ma intensa.
Una vita vissuta a mille all’ora, come canta nelle sue poesie l’idolo di più generazioni, il suo cantante preferito Vasco Rossi. Il video realizzato dal figlio venne presentato anni fa alla Mostra dei cinema di Venezia, “Gli angeli”. Ma la generazione di Andrea non conosce approfonditamente, forse, l'altro manifesto sulla vita del rocker di Zocca. “Vivere”, un capolavoro di 23 anni fa che ben riflette lo stato d’animo di tutta la comunità di San Michele. Ieri sera a San Michele si è recitato il rosario in suffragio. C’erano già tantissime persone, che si daranno appuntamento. oggi alle 15, nella stessa chiesa. I compagni di classe dell'istituto Luzzatto di Portogruaro hanno promosso una raccolta di fondi per il Cro di Aviano che sta coinvolgendo anche gli altri istituti portogruaresi. «Lui si curava lì, nel centro avianese», ricorda la mamma Barbara, «frequentava la 4ª A-Bsc dell'Isis Luzzatto, a Portogruaro, gli volevano bene tutti. Lui era un calciatore e amava l'Inter».
Sul numero Whatsapp di Andrea è un diluvio di messaggi. Le emozioni sono dirompenti. Sul suo profilo Facebook non si contano più i post di chi non sa darsi una spiegazione. Ma il più significativo lo ha scritto la sua ragazza: «Perché il tuo profumo e il sapore dei tuoi baci mi facevano impazzire. Perché, come diceva la nostra canzone, tutto aveva un prezzo ma niente valeva quanto un tuo bacio». Lo ha scritto quando lui è morto. Ma in queste parole Andrea rimarrà vivo per sempre. Quello di Andrea, oggi, sarà un tristissimo addio. Arrivata dall’Australia la sorella Samantha, oltre alla madre Barbara ci sarà anche il padre Elvis. Al Bibione stanno giungendo le condoglianze di numerose società di calcio.
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