Niente scontrini, chiusi quattro chioschi
JESOLO. Controlli antievasori nel locali jesolani e c Chioschi chiusi in piena stagione: infuria la polemica al lido di Jesolo. Non avevano emesso scontrini in più occasioni e sono stati punti con i tre giorni di chiusura dell'attività che sono arrivati nel cuore della stagione, in un luglio ancora pieno di incognite. Una ventina le attività sanzionate in questa settimana tra Jesolo e Cavallino Treporti. Ci sono in mezzo negozi di abbigliamento, ristoranti, bar e, per ultimi ora arrivano anche i chioschi sulla spiaggia.
Questi ultimi sono strati quelli più evidenti e discussi perché saltati all'occhio sulla spiaggia affollata. Qualcuno ha affisso un cartello: "Siamo in vacanza a Rimini".
Le rilevazioni della guardia di finanza poi trasmesse all'Agenzia delle Entrate hanno portato alle sanzioni previste dalla legge: vista la recidiva ad alcuni sono stati comminati i tre giorni di chiusura previsti dalla legge con effetto immediato.
Ed è subito stata polemica. Il delegato Ascom Jesolo, Alberto Teso, aveva già invocato sanzioni proporzionate alla violazione accertata. «Non mi pare», ha precisato, «che l'omissione di quattro scontrini di pochi euro in cinque anni, ossia un'evasione fiscale di una decina di euro complessivi, possano giustificare una chiusura di tre giorni».
Quattro i chioschi sono stati colpiti inesorabilmente, anche se c'è chi ha impugnato la sanzione e almeno finora è riuscito a dimostrare le sue ragioni sempre nella zona di piazza Mazzini. Ma per un contenzioso che si apre altri hanno dovuto invece piegare il capo di fronte alle contestazioni documentate dalle fiamme gialle che, durante i loro controlli, filmano i vari passaggi e le varie mancanze.
Dopo le chiusure e le inevitabili polemiche, il presidente della Confcommercio mandamentale, Angelo Faloppa, fa una sintesi. «Siamo i primi», afferma Faloppa, «a chiedere che la legge sia rispettata per una sana concorrenza e senza truffe a maggior ragione allo Stato. Ma è anche vero che le sanzioni sono arrivate in un periodo delicato, con le attività in pieno lavoro. Si sono creati disagi non solo ai titolari delle attività colpite, ma anche ai turisti che non avevano un servizio a disposizione». Proprio sul servizio al cliente si sofferma ancora Faloppa: «Cosa possono aver pensato quando hanno visto più chioschi chiusi senza trovare dove andare per bere un caffè o mangiare qualcosa? Non è un bel segnale neppure per loro che sono ospiti della località e non sono in grado di comprendere cosa sia accaduto, soprattutto se stranieri. Un sistema di sanzioni che vorremmo fosse ripensato, per non esporre al pubblico ludibrio chi non ha fatto il suo dovere di contribuente, costretto a chiudere davanti agli occhi degli ospiti della località che potrebbero avere una visione distorta».
Il sindaco Valerio Zoggia aveva difeso i controlli della finanza e della Agenzia delle Entrate, ma chiesto che non fossero soffocanti. Molte associazioni di consumatori chiedono invece un inasprimento delle pene.
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