Niente più sprechi alimentari
MIRANO. Comune di Mirano in campo contro gli sprechi alimentari. La città, attraverso i servizi sociali, è pronta ad attuare la legge 166 sulla donazione e distribuzione di cibo e prodotti farmaceutici per solidarietà. Come? «La legge è in vigore dal 14 settembre», spiega l’assessore Annamaria Tomaello, «ma ha avuto poca risonanza. Invece segna una svolta, perché regola in ambito fiscale, ambientale e della sicurezza degli alimenti le modalità di riduzione degli sprechi, incentivando il dono e la redistribuzione delle eccedenze alimentari».
A Mirano il problema è d’attualità da tempo, grazie all’emporio alimentare che redistribuisce ai più bisognosi le eccedenze provenienti da supermercati e mense. Ci sono poi diversi esempi maturati in ambito commerciale, come l’alimentari di Vetrego, la cui titolare Patrizia Billeci ha deciso di donare ai meno abbienti del paese il pane avanzato a fine giornata. Ora il Comune, grazie alla nuova legge, punta a istituzionalizzare e soprattutto incentivare le buone pratiche di abbattimento degli sprechi a vantaggio di chi fatica anche a fare la spesa.
«La novità rispetto al passato è che verranno agevolate le attività che vogliono donare: basta una dichiarazione riepilogativa a fine mese se la donazione è di importo superiore ai 15 mila euro», spiega Tomaello. Invito rivolto a negozi, ristoranti e ditte di Mirano che potranno cedere le rimanenze (non gli avanzi) alle associazioni di volontariato che operano con i bisognosi. La donazione del pane invenduto, per esempio, potrà avvenire entro le 24 ore successive. Anche i farmaci e i prodotti per l’igiene potranno essere donati alle associazioni che operano, per esempio, con personale sanitario. E nella redistribuzione a fini solidali potrà confluire anche tutto il cibo confiscato (per esempio proveniente da sequestri di caccia o pesca di frodo), finora destinato al macero e i prodotti agricoli rimanenti dalla raccolta, previo accordo con l’imprenditore agricolo. «La nuova legge è una grande opportunità per Mirano, che ha molti negozi», spiega Tomaello, «come assessore sia alle Attività commerciali che alle Politiche sociali mi sono sentita coinvolta per contribuire al recupero delle eccedenze. Un incentivo, per esempio, potrà arrivare dalla riduzione della Tari (la tassa sui rifiuti) per le attività che si metteranno in campo in quest’ambito: d’altronde aderire a queste iniziative è anche un modo per diminuire la produzione di rifiuti».
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