Niente più fondi regionali per il ponte sul Brenta
CHIOGGIA. Spariti i finanziamenti regionali per il ponte-sbarramento sul Brenta. La decisione della Regione di non inserire nel bilancio 2015 i fondi destinati in precedenza ha immediatamente provocato la reazione dei titolari delle sei darsene, che da anni stanno dando battaglia all’infrastruttura, che la considerano come una piccola vittoria e il segnale magari di un ripensamento. L’appalto però è già stato assegnato e malgrado, i ricorsi, le denunce alla Corte alla Conti e gli esposti alla Procura, l’iter sta proseguendo.
Il Comune, da sempre favorevole all’opera, ha confermato il proprio finanziamento. L’opera, frutto di un accordo di programma, costerà 22.800.000 euro (15 milioni stanziati dal Ministero dell’Agricoltura, 7 da Regione e Comune, 800.000 dal Magistrato). La progettazione è partita nel 2009. Originariamente doveva trattarsi di uno sbarramento anti-intrusione salina, poi il Comune ha deciso di approfittare dell’opera rendendola carrabile nella parte superiore creando un collegamento tra le spiagge di Sottomarina e Isola Verde. Scelta che avrebbe risolto da un lato i problemi dell’agricoltura e dall’altro portato vantaggi a turismo e viabilità.
Le rimostranze dei titolari delle darsene sul Brenta sono iniziate quando il ponte è stato spostato a 2.5 km dalla foce. Lì sono partiti i ricorsi, le denunce, gli esposti e le proteste (i ricorrenti e molti sostenitori hanno dormito per quasi due mesi sotto i portici del municipio). Nei mesi scorsi il Tar ha precisato che la competenza è del Tribunale delle Acque. I nuovi sviluppi riguardano la mancata conferma, nel nuovo bilancio, della parte di fondi regionale. «Non conosciamo le motivazioni di questa scelta», spiega Marino Masiero, amministratore delegato della darsena Marina del Sole, a nome dei sei ricorrenti, «ma stiamo notando che se ne sta già cercando di addossare la responsabilità a noi e non alle pubbliche amministrazioni artefici di un progetto scellerato. Lo sbarramento-ponte è pericoloso per il possibile cedimento degli argini. Lo stesso progettista ha ammesso la loro fragilità durante le piene. Inoltre, idraulici di fama internazionale hanno pubblicamente dichiarato che l'opera è inutile, pericolosa per chi vive e lavora nel territorio limitrofo e genera ingenti danni economici alle imprese nautiche».
La mancanza dei fondi regionali viene interpretata come una piccola vittoria in una battaglia che si annuncia ancora lunga però perché l’appalto è già stato assegnato.
«Non abbiamo alcuna comunicazione dalla Regione», spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Riccardo Rossi, «il nostro finanziamento è confermato e per quanto ci riguarda noi manterremo gli impegni assunti nell’accordo di programma. È un’opera che compete al Magistrato alle Acque, mi risulta che l’appalto sia assegnato e che i lavori partiranno a breve».
Elisabetta Boscolo Anzoletti
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