Niente mensa a scuola a Chioggia, via libera al pasto portato da casa
Trovata la soluzione per gli alunni fino al 3 ottobre quando entrerà in servizio la nuova ditta dopo la rottura con Gemeaz
CHIOGGIA. Panino a scuola per due settimane in attesa della nuova mensa. Le dirigenti scolastiche e l’amministrazione comunale hanno accolto la richiesta dei genitori di poter supplire alla mancanza del servizio mensa, operativo dal 3 ottobre dopo la cessazione del contratto di appalto con la Gemeaz, concedendo le autorizzazioni per portare il pasto da casa così da poter effettuare l’orario a tempo pieno già dal 19 settembre.
Nelle mense saranno presenti gli scodellatori del Comune per aiutare i bimbi e ripulire i locali. La conferma è arrivata venerdì pomeriggio dopo le riunioni dei vari consigli di istituto convocati anche per dibattere del problema mensa. La notizia dell’impossibilità di partire regolarmente con la distribuzione dei pasti e quindi con la necessità di rinviare il tempo pieno a inizio ottobre è arrivata il 1° settembre e ha provocato enormi preoccupazioni tra i genitori.
L’appalto con Gemeaz, arrivato a scadenza naturale a fine agosto, non è stato rinnovato e l’amministrazione comunale ha avviato in velocità la procedura per ricercare un soggetto disposto a servire i pasti anche alle mense scolastiche di Chiogga (1.600 all’incirca) per un anno, in attesa della gara d’appalto per trovare un nuovo gestore interessato a realizzare il centro cottura e gestire il servizio per 10 anni, così come indicato dal consiglio comunale dopo le numerose polemiche degli ultimi anni.
Da tempo i genitori chiedevano che l’appalto con Gemeaz fosse interrotto e a sostegno della richiesta vi era stata in primavera anche una petizione con oltre 1.200 firme. Il Comune, dopo aver richiesto un parere legale per evitare possibili ricorsi della ditta, ha lasciato che l’appalto andasse a scadenza naturale e non lo ha prorogato, come invece era successo negli ultimi anni, anche in forza dell’impossibilità di utilizzare ancora il vecchio centro cottura, non più a norma. Ha deciso quindi per un anno di appoggiarsi a una ditta che abbia già il suo centro e nel frattempo ricercherà un soggetto disposto a investire nel territorio. In caso non vi fossero manifestazioni di interesse, procederà alla realizzazione in proprio.
La procedura-ponte però si sta concludendo in questi giorni e il nuovo soggetto esterno sarà pronto solo dal 3 ottobre. La comunicazione aveva destabilizzato le famiglie, preoccupate di non trovare chi si occupasse dei figli nelle ore mancanti per il tempo pieno. Il disagio era stato raccolto dalle rappresentanti di istituto che hanno inoltrato formale richiesta ai dirigenti per poter portare il pasto da casa in attesa dell’avvio del servizio, andando così a mantenere l’orario del tempo pieno. Le presidi si sono confrontate e dopo un passaggio anche con l’ufficio Istruzione è arrivata l’autorizzazione. Per la prima settimana, come sempre, si farà orario solo mattutino e dal 19 settembre i bimbi potranno portare il pasto da casa e consumarlo in sala mensa. Gli scodellatori aiuteranno i più piccoli e puliranno gli spazi a pranzo conclusoElisabetta B. Anzoletti
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