Niente Isee, i Caf sospendono il servizio
MESTRE. «Cari cittadini, con rammarico dobbiamo comunicare che sospenderemo il servizio Isee dal prossimo 15 maggio. Tutti i Caf italiani, riuniti nella consulta nazionale dei Caf, hanno assunto questa difficile decisione per preservare la dignità del proprio lavoro e quella di tutti i dipendenti».
La protesta. Va diritta al sodo la comunicazione che tutti i principali Caf, centri di assistenza fiscale, in capo ad organizzazioni sindacali e categorie professionali, stanno comunicando ai cittadini in questi giorni. Dal 15 maggio non si potrà più andare al Caf per compilare, gratuitamente, la dichiarazione per il modello Isee. Anche nel Veneziano protestano i centri di assistenza fiscale che pressano Inps e Ministero del Lavoro per rinnovare la convenzione nazionale che è scaduta oramai dal dicembre 2016. Anche ieri a Roma si è svolto un incontro.
Telefoni bollenti. E i telefoni dei Caf sono bollenti. «A chi chiama per prendere appuntamento spieghiamo il servizio è sospeso. C’è chi comprende le motivazioni e la prende bene e c’è chi si arrabbia. C’è chi cerca una alternativa altrove. La situazione infastidisce proprio perché a farne le spese sono sempre i cittadini, che hanno necessità del modello Isee per tante questioni. In questi giorni molti arrivano per il bonus bebè e tanti hanno altre urgenze. Possiamo solo dire che è tutto sospeso in attesa di novità da Roma», ci spiega Lucia Volpato del Caf della Cgil di via Ca’ Marcello a Mestre.
I numeri. Le pratiche per l’Isee sono tra le più richieste nella nostra provincia dopo la compilazione della dichiarazione dei redditi. Oltre 42 mila le pratiche in provincia nel 2015 su un totale veneto di oltre 212 mila. Numeri che si ripetono ogni anno visto che il documento dell’ Isee va rifatto ogni anno.
Costi non coperti. «La convenzione risulta scaduta al 31 dicembre 2016 e i Caf in tutto il territorio nazionale hanno operato finora confidando nella sottoscrizione da parte pubblica, cosa che non si è ancora avverata. Si fa notare che stiamo offrendo ai cittadini un servizio, senza convenzione con le criticità nella gestione dei dati nel rispetto della normativa sulla privacy. Abbiamo chiesto al Ministero del Lavoro di trovare un accordo che garantisca la copertura dei costi che dobbiamo sostenere per il servizio ai cittadini. Senza il modello Isee molte domande di sussidio sono a rischio», spiega Mauro Bonato, responsabile del Caf della Cisl di Venezia. La questione è ovviamente economica: una pratica al Caf costa 23,80 euro (costo industriale medio). Ogni pratica richiede minimo 30 minuti a cliente ma servono più appuntamenti se il cittadino non arriva con tutti i documenti in regola. La richiesta di compenso della Consulta nazionale è stata di 14,30 euro mentre l’offerta da parte dell’Inps si è fermata a 9,70 euro. E nel 2016 ci sono stati tagli posteriori ai compensi del 24 per cento. Alla Cisl di Venezia il taglio si è tradotto in un minore introito per 180 mila euro, per esempio. E con compensi così bassi non si paga il lavoro degli operatori dei Caf.
A cosa serve l’Isee. La dichiarazione sostitutiva unica per l’Isee è un indicatore della condizione economica delle famiglie e determina chi ha effettivamente diritto a prestazioni sociali agevolate, esenzioni e agevolazioni tariffarie. L’Isee è necessario per tantissime prestazioni di welfare: per pagare le rette degli asili nido, per l’assistenza domiciliare, il diritto allo studio universitario, libri di testo gratuiti, assegni di maternità o familiari.
E per il nuovissimo bonus bebè per le neo mamme appena attivato. Contraccolpi sono previsti sulle convenzioni dei Comuni, come quella di Venezia, per le agevolazioni sulle bollette di gas ed energia elettrica.
Il Caf Day. Per mettere in contatto cittadini ed esperti dei Caf il 10 maggio ci sarà anche il “Caf Day” con un collegamento in diretta streaming, sul portale della Consulta (www.consultacaf.it), durante la quale sia gli operatori sia gli utenti dei Centri potranno interagire con domande su temi fiscali agli esperti.
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