"Niente armi alla mostra sui serial killer"

Metal detector e perquisizioni all'ingresso della grande esposizione horror che sta per aprire il giorno di Santo Stefano

JESOLO. “Vietato entrare armati alla mostra Serial Killer”. È fra le precauzioni adottate dalla direzione alla vigilia dell'inaugurazione dell’esposizione internazionale “Serial killer, dalla vittima al carnefice” prevista a Jesolo per le 10 del 26 dicembre, giorno di Santo Stefano. L'interdizione ai visitatori armati al grande evento espositivo che sta già facendo discutere prima dell'apertura, sia di armi da fuoco che da taglio, appare infatti indicata fra i divieti sul totem all'ingresso dell'esposizione dedicata all'agghiacciante casistica internazionale degli assassini seriali il cui allestimento si sta completando proprio in queste ore.


La scelta di impedire l'introduzione delle armi sarà una misura di sicurezza e prevenzione in più, associandola ad un servizio d'ordine che all'ingresso verificherà l'applicazione dei divieti controllando il flusso dei visitatori col metal detector.
Proprio di recente inoltre la gestione del Tropicarium Park che sta seguendo l'allestimento jesolano di questa novità nel panorama espositivo arrivata da Londra, ha fatto anche installare l'enorme striscione d'ingresso di 50x8 metri per una superficie di 400 mq che ricopre la facciata della sede espositiva al civico di via Aquileia 123 di fronte al Pala Arrex.


Un’accoglienza di forte impatto la facciata bianca a chiazze vermiglie di sangue della mostra con le gigantografie dei volti di celebri serial killer passati alla storia come l'italiana Leonarda Cianciulli, Ed Gein, Ted Bundy, Andrei Chikatilo, Jesse Pomeroy, Jack lo squartatore, ma anche icone di vere e proprie organizzazioni dedite all'omicidio seriale come Al Capone e il Ku Klux Klan.
«Una misura ancor più necessaria», spiega il patron della mostra, Mauro Rigoni, «soprattutto per il grande interesse che la mostra sta suscitando su internet con una vera e propria ondata di visite al portale ufficiale www.mostraserialkiller.it che in due settimane ha abbattuto il muro dei 100.000 accessi al sito con un apprezzamento di ben 60.000 partecipanti al quiz ironico 'Sei vittima o carnefice?'».

«Serial killer, mostra da evitare»
Al Capone in una immagine di archivio. E' morto da piu' di sessant'anni ma il mito di Al Capone continua a vivere e a scatenare passioni. Stavolta si tratta dello scontro tra i suoi discendenti, raccontato in prima pagina dal Wall Street Journal. Al centro della guerra tra i 'Capones', non c'e' alcun patrimonio da ereditare. Le enormi proprieta' di 'Scarface' furono infatti tutte confiscate dallo Stato. Piuttosto, a provocare la faida familiare e' un altro bene altrettanto prezioso: la memoria, il marchio, e i possibili guadagni conseguenti. ANSA/ARCHIVIO


«L'esposizione si svilupperà su oltre 1500 metri quadrati», anticipa Rigoni, «di cui circa 1000 metri quadri al piano terra offriranno ai visitatori l'esperienza da brivido di entrare letteralmente nel “luogo del delitto” attraverso le fedeli riproduzioni dei set delle scene dei crimini più celebri della storia».
«Non mancheranno animazioni da incubo», aggiunge, «effetti speciali con drammatiche ricostruzioni sonore e visive dei delitti restituiti nella loro spietatezza, esperienze dal vivo delle più avanzate tecniche di polizia scientifica su un padiglione che ricostruisce due scene di crimini italiani».


«Al primo piano, raggiungibile salendo una scalinata in tema sporca di sangue» continua «sarà invece allestito il Museo di Arte Criminologica che rappresenta la più vasta raccolta italiana privata dedicata al genere “noir” esponendo quasi 2000 oggetti originali appartenuti o legati alle sanguinose vicende dei più pericolosi serial killer americani ed europei degli ultimi tre secoli».


«Tra gli oggetti in mostra”, chiosa Rigoni, “ci saranno strumenti di morte e tortura, armi del delitto originali, agghiaccianti ricostruzioni delle salme delle vittime, documenti e fotografie autentici risalenti all'epoca dei processi dei più efferati assassinii della storia, recente e italiana. Come se non bastasse chi vorrà farsi fare un’indimenticabile foto ricordo in tema con la mostra potrà farlo sulla vera sedia elettrica originale posizionata all’uscita».
 

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