Nicelli, respinto il ricorso al Tar via libera alla vendita delle quote
LIDO. Per il futuro dell’aeroporto Nicelli il dado è tratto: le quote messe in vendita dal Comune di Venezia e dalla Camera di Commercio Venezia Rovigo Delta - Lagunare, e quindi la maggioranza nella società di gestione del Nicelli, andranno alla Sace srl di Biella che si era aggiudicata la gara per il loro acquisto. I giudici della prima sezione del Tar del Veneto hanno respinto il ricorso presentato dalla Padova Fly Service, alleata in questa operazione con il Gruppo servizi associati di Roma.
A sette mesi dalla decisione dell'amministrazione veneziana di procedere alla dismissione delle quote si è così arrivati ad una conclusione. «A questo punto dopo questa ordinanza procedo con l’assegnazione delle quote», ha dichiarato l'assessore Michele Zuin. «Prendo atto della decisione dei giudici, ora la gestione è in mano alla Sace di Biella», ha commentato l’avvocato Roberto Carfagna presidente di Padova Fly service. La dismissione delle quote del Comune era in qualche modo obbligata dalla legge di stabilità del 2014, che ha imposto l'uscita degli enti pubblici da società senza interesse pubblico preminente, imponendo, di fatto, la vendita. Diverse le questioni che si troverà ad affrontare la società biellese: il destino della quota, il 49%, in mano a Save, la società di gestione dell’aeroporto Marco Polo di Tessera il cui presidente Enrico Marchi ha più volte dichiarato di non essere interessato all’aeroporto lidense. Il debito, 400mila euro, in capo alla società del Nicelli che pesò nella stima del pacchetto di azioni del Comune e della camera di Commercio, 26 mila euro. E soprattutto lo sviluppo dell’aeroporto: la Sace ha previsto, nel suo piano di sviluppo dell’aeroporto del Lido, un investimento di 600 mila euro per la realizzazione di nuovi hangar per il ricovero degli aerei.
Tra gli operatori del settore si respira un clima di fiducia: la tipologia di aviazione che interessa al Nicelli - che è dotato di una pista in erba di appena un chilometro - è in crescita a livello globale. Già gli ultimi anni di gestione pubblica dell'aeroporto del Lido aveva fatto segnare un buon andamento del traffico fino a oltre 5 mila passaggi di aeromobili sulla sua pista alleggerendo così il debito che grava sui conti della società. Uno dei fattori di successo dei piccoli aeroporti come il Nicelli è il fatto che i grandi scali, tra cui il Marco Polo, stanno emarginando sempre di più il traffico dei piccoli aerei avendo tarato i loro servizi su ben altre dimensioni. Un altro appuntamento che attende i dirigenti della società biellese è la prossima scadenza della concessione dell’Enac che dovrà essere rinnovata. Ulteriore nodo il destino del grande immobile che sorge ai lati della pista di proprietà della famiglia Sorlini di Brescia e, un tempo, destinata alle Officine aeronavali.
Gli imprenditori bresciani non sembrano interessati per il momento ad impegnarsi al Lido di Venezia, tanto più che sull’edificio pesano una serie di vincoli - legati all’attività aeroportuale, ma anche alla vicinanza con il cimitero ebraico - che impedirebbero un cambio di destinazione d’uso. In passato era stata ventilata la possibilità di creare nell’edificio delle ex Officine un albergo, ma l’ipotesi sembra tramontata. «La famiglia Sorlini, da quando ho cominciato ad occuparmi dell’amministrazione, nel 1994, è sempre stata alla finestra, ora speriamo che trovi nel nuovo interlocutore un motivo per coinvolgersi nel rilancio dell’aeroporto», ha sottolineato l’assessore Michele Zuin.
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