Nicelli, il primo volo cent’anni fa a Vienna in cinque ore

LIDO DI VENEZIA. Il primo aeroporto civile italiano: è il primato che può vantare l’aeroporto del Lido di Venezia, ampia distesa d’erba tra il mare e la laguna. E secondo una classifica della Bbc è anche lo scalo turistico più bello del mondo.
Già a metà anni ’20 erano in funzione voli di linea tra Venezia e Vienna, grazie alla prima compagnia aeronautica, la Transadriatica (come racconta Pietro lando ne suo "Le Ali di Venezia, edizioni Il Poligrafo)Furono quattro i passeggeri, di cui due giornalisti, che si avventurarono per il primo volo, il 18 agosto 1926, approdando a Vienna dopo cinque ore dal decollo. Il prezzo era di 150 lire, economicamente concorrenziale con il viaggio in carrozza letto. Già nel 1927 venne inaugurata la secondo linea Venezia-Roma.
Nel 1935 l’inaugurazione dell’aerostazione, dedicata a Giovanni Nicelli, un asso del volo della prima guerra mondiale. Allora si registravano quotidianamente una quarantina di voli. L’edificio, splendidamente restaurato, è di architettura razionalista, linee sottili e particolari curati. L’influenza estetica del regime è limitata mentre s’impone la leggerezza delle luci e il rigore del disegno. L’idea architettonica vorrebbe riprendere la figura di una nave, forse una corvetta. Nella spaziosa hall che accoglie il visitatore, sul muro sopra l’entrata a vetri, un disegno dell’Europa e del Mediterraneo con le rotte che si dipartono da Venezia e poi quelle tra i diversi scali di allora. La maglia era già fitta, con il baricentro spostato verso est e verso sud fino a comprendere il nord Africa e il Medio Oriente. È la Serenissima dei cieli, ci viene da pensare. Attorno alla hall gli uffici e i servizi ancora oggi parzialmente in funzione.
Sul fronte opposto all’aerostazione, il grande edifico che ospitava le Officine aeronavali dove, dopo la seconda guerra - grazie all’ingegno e all’intraprendenza degli ex dipendenti della defunta compagnia di bandiera la Ala Littoria - venivano recuperati i residuati bellici e trasformati in aerei commerciali. È stata l’unica esperienza industriale al Lido di Venezia, ma non la prima industria aeronavale veneziana visto che già durante la prima guerra l’Arsenale era stato utilizzato come prima fabbrica italiana degli idrovolanti. Si decise per l’Arsenale non solo per gli spazi convenienti, ma anche per la diffusa disponibilità nel sestriere di Castello, di meccanici competenti.
Non è stata una passione fugace quella tra Venezia e l’aeronautica. Venezia era a ridosso del fronte e da qui partirono le prime incursioni aeree con D’Annunzio a fare da porta bandiera.
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