Niang, l’amore per il vetro soffiato

Alla trasmissione “I fatti vostri” la storia del maestro vetraio del Senegal

MURANO. Ne aveva sentito parlare perché in Senegal le perle erano un accessorio da regine, ma non avrebbe mai pensato che vedendo il vetro dal vivo ne sarebbe rimasto completamente incantato. È iniziato così il racconto del maestro vetraio (e musicista) Moulaye Niang del negozio di Castello «Muranero», invitato mercoledì da Giancarlo Magalli alla trasmissione televisiva «I fatti vostri» (Rai Due) con la sua socia Emanuela Chimenton. «Mi hanno chiamato dalla trasmissione – ha detto ieri, contento e divertito dall’avventura – e siamo andati con molto piacere». Moulaye ha parlato della sua storia e anche un po’ di quella del vetro veneziano, incantando gli spettatori, incuriositi dalle motivazioni che hanno spinto un ragazzo senegalese a radicarsi a Venezia e a diventare negli anni un veneziano doc. Arrivato 17 anni fa in laguna, Moulaye Niang vede a Murano un maestro vetraio lavorare il vetro e realizza che quello è il sogno della sua vita. «Io andavo a Murano e bussavo alle porte dei vetrai per imparare – ha detto Niang, la cui età vuole che rimanga un mistero – ma tutti mi dicevano di no. Io ho insistito. Alla fine ho frequentato la Scuola Abate Zanetti». Magalli ha evidenziato l’affetto e gli apprezzamenti delle interviste realizzate da una inviata su Niang che quando torna in Senegal trasmette il suo sapere a chi lo vuole imparare, portando un pezzo di Venezia in Africa. A metà trasmissione è arrivata Emanuela Chimenton che monta le collane, unendo con stile i colori e le sfumature africane che contraddistinguono le sue perle. (v.m.)

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