Nessuna richiesta di licenza commerciale, chiuderà il 30 giugno
VENEZIA. Di certo c’è solo la data. Il 30 giugno Coin Excelsior chiuderà per sempre, entro il 10 luglio il palazzo sarà riconsegnato alla proprietà, la Drizzly srl di Paola Coin. Poco si sa, invece, del suo futuro.
Alla vigilia dello sgombero, com’è emerso in IX Commissione riunitasi ieri pomeriggio a Ca’ Farsetti, non è stata presentata nessuna istanza, nè di tipo commerciale nè di cambio di destinazione d’uso. Come se il palazzo dovesse - potesse - restare vuoto per un po’, in attesa che gli animi dei dipendenti, dei sindacati (ma anche dei veneziani) si plachino.
Intorno allo stesso tavolo, presieduto da Paolo Pellegrini, l’assessore Renato Boraso, il responsabile delle Risorse Umane di Coin srl Ugo Turi, le sigle sindacali, numerosi consiglieri comunali, alcuni dipendenti dello store.
Luigino Boscaro di UilTucs ha espresso preoccupazione per i dipendenti che ancora non hanno trovato una ricollocazione e per il futuro in laguna dello storico marchio che, al momento, come ha confermato lo stesso Turi, non ha ancora trovato una sede alternativa.
Il manager di Coin srl si è dichiarato «molto amareggiato» per come si è sviluppata questa vicenda, «senza la possibilità di interagire con la proprietà in nessun modo, pur essendoci attivati in tutti i modi possibile e immaginabili». L’obiettivo della proprietà, peraltro legittimo, era dunque quello di riavere indietro l’immobile a ogni costo, riservandosi di decidere cosa farne in un secondo momento.
L’affitto, passato da 500 mila euro a tre milioni, sebbene Coin srl avesse offerto 2 milioni e 100 mila euro, ha di fatto reso impossibile ogni trattativa; e certo non cadranno nel vuoto le parole di Pellegrini che ha messo in evidenza come, a causa della «pazzia del mercato veneziano», i canoni di locazione da 500 mila euro oggi bastino appena per cento metri quadrati e non più per 2.500.
Intanto il consigliere del Pd Nicola Pellicani ha proposto un ordine del giorno che sarà presentato giovedì mattina sul ponte di Coin (prima del Consiglio comunale) in difesa dei lavoratori e per chiedere all’amministrazione comunale di verificare se, nel suo vasto patrimonio immobiliare, non vi siano edifici da affittare a Coin srl.
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