Nessuna incompatibilità il Pd “grazia” Cappelletto
Mirano. Matteo, figlio dell’ex sindaco Roberto, aveva ereditato una causa legata alla gestione della Miranoteatro. È in Consiglio dopo le dimissioni di Semenzato
MIRANO. La maggioranza “grazia” Cappelletto junior, l’esponente della Lega confermato nel suo seggio in Consiglio comunale grazie ai voti del Pd e delle civiche.
Ma le polemiche non mancano. Cade dunque la presunta causa di incompatibilità di Matteo Cappelletto, 32 anni lunedì, emersa dopo la surroga e l’ingresso in Consiglio comunale al posto del dimissionario Alberto Semenzato. La vicenda era diventata un “caso” non solo procedurale, ma anche politico, per via delle diverse implicazioni legate alle passate vicende che vedevano opposti centrodestra e centrosinistra ai tempi (e dopo) in cui era sindaco il padre di Cappelletto, Roberto, scomparso per malattia lo scorso anno.
Verso l’ex sindaco e il Consiglio di amministrazione della Miranoteatro Srl, il Comune aveva intentato un’azione legale di responsabilità per presunte gravi irregolarità nella gestione della società in occasione degli eventi culturali legati a “For”, il Festival della formazione. Alla morte dell’ex sindaco, la causa è stata ereditata dal figlio, poi candidato nelle fila della Lega Nord e risultato eletto in virtù della surroga di Semenzato. La sua posizione però era rimasta “in sospeso” per una presunta incompatibilità alla carica, proprio a causa della lite pendente con il Comune che, nel suo ruolo, rappresentava come consigliere.
A Cappelletto era stato chiesto di produrre delle osservazioni sulla sua posizione, cosa che il consigliere ha fatto nei tempi utili e che il centrosinistra giovedì sera ha così recepito: «Giusto aver aperto la procedura in contradditorio con il consigliere», afferma la capogruppo del Pd Elena Spolaore, «visto che il caso è complesso e senza precedenti. Ma è anche vero che Cappelletto è l’erede di questa causa e non direttamente coinvolto: va perciò distinta la sua situazione giuridica da quella legata all’eredità. Siamo in presenza del fondamentale diritto di accesso alle cariche elettive e tutti i consiglieri hanno la responsabilità e il diritto di rappresentare i cittadini che li hanno votati».
Cappelletto ringrazia, ma attacca anche: «È stato confermato il voto dei cittadini e capita la mia posizione personale», afferma il consigliere, «che però avevo subito comunicato ai responsabili del Comune, per evitare di dover incaricare dei legali, ma non sono stato ascoltato. Il mio grande dispiacere è non essere riuscito a dialogare con questa amministrazione, che nell’incertezza, al posto di difendere il cittadino e i suoi diritti, è sempre pronta a muoversi con contestazioni o cause».
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