«Nessuna barriera contro i profughi siamo accoglienti»

MARTELLAGO. «I flussi migratori fanno parte della storia, anche nostra. Non possiamo costruire muri che li impediscano, ma dobbiamo trovare una strada legittima per questa realtà». È solo un...
TREVISO 22/10/2004 CAMPANILE S. ANTONINO PERICOLANTE, IN FOTO IL PARROCO CAMPANILE S. ANTONINO PERICOLANTE
TREVISO 22/10/2004 CAMPANILE S. ANTONINO PERICOLANTE, IN FOTO IL PARROCO CAMPANILE S. ANTONINO PERICOLANTE

MARTELLAGO. «I flussi migratori fanno parte della storia, anche nostra. Non possiamo costruire muri che li impediscano, ma dobbiamo trovare una strada legittima per questa realtà».

È solo un passaggio del discorso del parroco di Martellago, don Giorgio Riccoboni, alla messa celebrata il primo maggio davanti al municipio e organizzata dalla locale sezione dell’Acli all’interno della consueta festa nel giorno dei lavoratori che ha attirano diverse migliaia di persone. Nelle ultime settimane, in città, si è fatto un gran parlare del tema profughi, dopo che la maggioranza in Consiglio ha dato la disponibilità, in caso di emergenza, di ospitarne un massimo di sei, componenti di uno o due nuclei familiari e composti da padre, madre e figli, in strutture private. Una scelta non piaciuta all’opposizione e ai cittadini presenti in aula, tanto che alcuni giorni dopo è scattata una raccolta firme per chiedere di rivedere la decisione. Ma su questo argomento è intervenuto il presidente delle Acli Mauro Favaron. «Notizie molte volte strumentalizzate dalla politica», osserva, «che identificano a priori per malvivente l’extracomunitario o, ancora, “ci rubano il pane”, o ancora raccolte di firme, come sta avvenendo nel nostro territorio, per aiutarli sì, ma lasciandoli nel loro paese d’origine, come se “non è un problema mio”, ma della politica. Ci deve richiamare alla storia, quando noi siamo stati migranti in terre straniere, ci deve richiamare alle opportunità non colte e che possono dare speranza agli altri, alle risorse di questa terra che non sono solo nostre ma di tutti, ci deve richiamare a un maggiore senso di fratellanza».

Il sindaco Monica Barbiero ha toccato molti temi, dal lavoro alle attività dei servizi sociali e della Caritas, dallo sforzo del Comune a dare servizi ai cittadini fino all’impegno dei tanti volontari e delle forze dell’ordine. E ha fatto pure un accenno alla solidarietà. «Credo che in questo periodo», aggiunge, «dovremmo ancor di più avere coraggio e rafforzarla. Consolidare l’aiuto reciproco, senza che nessuno approfitti della situazione per non rispettare i diritti di chi lavora, ma chi lavora, e ha la fortuna di farlo».

Alessandro Ragazzo

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia