«Nessun taglio senza i nuovi servizi»
Comunicazione intermittente tra cittadini e istituzioni. Uno spiacevole fraintendimento è infatti avvenuto ieri mattina all’Ospedale civile tra il consigliere regionale Pdl Leonardo Padrin, presidente della V Commissione Sanità, il direttore generale dell’Asl 12 veneziana Giuseppe Dal Ben e i rappresentanti delle associazioni del «Forum Emergenza Sanità» che contavano in un confronto diretto con le istituzioni per avere chiarimenti sui tagli ai posti letto e sul ridimensionamento generale delle strutture sanitarie, soprattutto quelle veneziane.
L’ufficio stampa dell’Ospedale Civile afferma che questo confronto non c’è stato in quanto le associazioni non hanno voluto aspettare la fine delle riunioni di servizio che non contemplavano la partecipazione di altri soggetti. Un’altra versione è stata data invece dai portavoce del Forum, Pietro Marchini e Salvatore Lihard, che hanno invece raccontato di essere stati trattati in maniera maleducata e che nessuno aveva detto loro di aspettare.
Salvatore Lihard aveva mandato il 2 settembre una mail alla segreteria di Padrin nella quale si chiedeva un incontro con i comitati in difesa della sanità. Padrin aveva fatto sapere che avrebbe incontrato le associazioni in occasione della visita ufficiale programmata per ieri mattina con il sindaco Giorgio Orsoni e molti consiglieri regionali e comunali. Le associazioni si erano quindi preparate e fatte trovare all’Ospedale Civile alle 9.30 con uno striscione con la scritta «Emergenza Sanità», convinte di poter parlare con Padrin in tempi brevi, ma il programma prevedeva prima una visita generale all’Ospedale Civile. «Si tratta di entrare in luoghi con pazienti» ha fatto sapere l’ufficio stampa «e non ci sembrava il caso che entrasse molta gente anche perché la visita di Padrin era prevista con i consiglieri. Alla fine abbiamo lasciato che due persone entrassero».
«Erano già una cinquantina» afferma Lihard «non penso che la nostra presenza fosse così di disturbo anche perché io e altri del Forum abbiamo lavorato per anni in ospedale e sappiamo dove stiamo entrando. Di quei cinquanta, per esempio, nessuno aveva un camice bianco». Insomma, dopo il giro è stata la volta dell’incontro tra il direttore generale e il personale. I volontari delle associazioni lasciate fuori, stanche di essere rimbalzati, se ne sono andati. «A fine conferenza li aspettavo» ha detto Padrin «Non so se ce la farò prima del 22, ma comunque la mia porta è sempre aperta».
La conferenza è proseguita comunque: «Si respira aria nuova a Venezia» ha detto «Dal Ben può essere orgoglioso del lavoro che sta facendo: si vedono concretamente i segni della riorganizzazione e dell'impegno. Dopo qualche anno di immobilismo, questa Asl sta raggiungendo livelli di eccellenza. Venezia è un territorio particolare, in cui non contano solo i numeri: nell'esame delle schede ospedaliere non si può non tenere conto dell'assoluta specificità di questa città. Obiettivo primario deve essere quello di garantire il servizio di emergenza/urgenza in modo capillare, perché non esistano sacche di rischio. Sui posti letto posso garantire che nessun posto verrà tagliato se nel frattempo il territorio non avrà dato le risposte adeguate. Per essere chiari: finché le strutture intermedie non copriranno il fabbisogno di posti letto previsto non toccheremo gli ospedali».
«Il suo impegno è un passo avanti» ha commentato Bruno Pigozzo del Pd che aveva più volte contestato la riforma «ma bisogna vedere poi nei fatti e solo quando vedremmo le schede ospedaliere con le definizioni precise ci potremmo dire soddisfatti».
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