Nessun furto in aeroporto assolto l’ispettore Molena
Nel 2015 la condanna a 3 anni e 9 mesi, in appello la sentenza è stata ribaltata Il poliziotto era accusato di aver sottratto 5.000 euro dagli oggetti smarriti
L’incubo si è dissolto alla lettura del dispositivo in Corte d’Appello: assolto per non aver commesso il fatto. Il pronunciamento è arrivato esattamente tre anni dopo la condanna in primo grado a 3 anni e 9 mesi per peculato e falso. Un incubo da cui è uscito l’ispettore della polizia Fabio Molena, difeso dall’avvocato Orietta Baldovin, che ora auspica di poter tornare in servizio. L’episodio che lo vedeva protagonista, e che gli è costato il processo e la sospensione dal lavoro, risaliva al 2012, quando l’ispettore Molena era assegnato alla polizia di frontiera allo scalo di Tessera.
Stando all’accusa formulata al tempo dal pubblico ministero Stefano Buccini, Molena si sarebbe impossessato di poco più di 5.000 euro smarriti dai viaggiatori in transito al Marco Polo. I soldi erano custoditi nell’ufficio della Polaria, all’interno di un armadietto di cui - è stato dimostrato nel corso del dibattimento - l’ispettore non aveva le chiavi in via esclusiva. Non solo: erano spariti anche il verbale numero 262 e la pagina del registro dove erano stati trascritti gli stessi dati (luogo, giorno e ora del ritrovamento) degli oggetti ritrovati in aeroporto. Molena era stato l’unico indagato nel procedimento, poi finito davanti ai giudici del tribunale collegiale, in quanto responsabile della sezione di polizia giudiziaria, anche se non si occupava direttamente degli oggetti rinvenuti. In primo grado, il pubblico ministero Buccini aveva chiesto la condanna del poliziotto a 4 anni e 6 mesi, ma i giudici avevano leggermente ritoccato la pena a 3 anni e 9 mesi. «Una sentenza sconcertante», aveva commentato la difesa che aveva quindi presentato appello.
Il dato certo è che i 5.000 euro si sono effettivamente volatilizzati. Ma, ha sostenuto la difesa, non è stato l’ispettore Molena a farli sparire. Tra l’altro l’indagine era scattata un anno dopo i fatti, quando un ispettore della Polaria aveva chiesto a Molena che fine avessero fatto quei contanti persi da un viaggiatore e mai più reclamati. L’assenza delle banconote aveva dato il là all’inchiesta. Tre anni dopo il primo grado, la Corte d’Appello ha ribaltato la sentenza: l’ispettore Molena è innocente e può tornare a riprendersi la sua vita segnata da questa lunga e dolorosa parentesi giudiziaria.
Rubina Bon
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