«Nessun centro commerciale»
JESOLO. «La legge regionale specifica l’iter che tutti i Comuni devono seguire per modificare i propri strumenti urbanistici». Il gruppo jesolano del Pd replica alle accuse lanciate da commercianti e consiglieri in merito a nuovi centri commerciali nella zona artigianale.
«Ancora una volta la Regione non dà possibilità all’ente locale di operare delle scelte politiche e amministrative sul proprio territorio», spiegano Federica Senno, Damiano Mengo e Giovanni Nardini, «ma impone, come con il piano casa ter, espropriando i Comuni dell’autonomia. Il ritardo con cui la giunta ha approvato la delibera sta a dimostrare con quanto impegno il Pd ha tentato di contrastarla. Dopo aver ricevuto un cartellino giallo per il ritardo e di fronte alla prospettiva che la Regione attuasse i “poteri sostitutivi”, ovvero nominasse un commissario ad acta, non rimanevano altre strade, anche per non fermare quanto di buono c’è nella legge: la creazione dei distretti del commercio. Riteniamo che le prese di posizione di associazioni di categoria e di una parte dell’opposizione siano assurde e prive di una vera volontà di confronto. La giunta non ha deliberato alcuna variante per la realizzazione di nuovi centri commerciali, non essendo in suo potere. Le varianti urbanistiche infatti sono di competenza del Consiglio, ma nemmeno il Consiglio può votare varianti senza che vi sia stata prima l’approvazione e la vigenza del Pat. Con questa delibera di giunta non si è dato il via a nessun nuovo centro commerciale e nessuna area artigianale è stata trasformata in area commerciale. O si tratta di ignoranza istituzionale o di malafede».
Concetti che erano stati espressi subito anche dal sindaco, Valerio Zoggia, il quale ha invitato a rasserenare gli animi. (g.ca.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia