«Neonato abbandonato, la mamma si faccia viva: l’aiuteremo»

SANTA MARIA DI SALA. «Un’emozione indescrivibile». Maestra elementare e madre, da domenica sera anche eroe inconsapevole, scossa ma felice. Non vuole però rilasciare dichiarazioni: «Quello che dovevo dire l’ho detto ai carabinieri», mormora sul cancello di casa, «altro non c’è, preferisco tutelare i miei figli».
Deve ancora realizzare l’accaduto la giovane madre che domenica sera ha raccolto dai rifiuti un fagottino di nemmeno tre chili, salvandogli la vita. In ospedale il piccolo è stato chiamato Attilio. Lei, che di bambini ne ha già messi al mondo due, mai avrebbe pensato di incrociare il suo destino con quello di un’altra vita, nel modo più imprevedibile e rocambolesco.
Una creatura salvata mentre andava a gettare la spazzatura e nemmeno nei cassonetti davanti casa, ma distante, sulla via principale del paese, mentre tornava a casa in macchina in una domenica sera qualsiasi.
A don Paolo Cecchetto, il parroco del paese che neppure un anno fa era diventato “papà Paolo” per aver raccolto da terra Martina, abbandonata davanti alla porta della canonica, non pare vero.
«Stavamo festeggiando la festa della famiglia», racconta, «la notizia è arrivata in parrocchia durante i festeggiamenti e ci ha lasciato stupiti. Qualcuno ha detto che se non ci fosse stata la festa e tutto quel trambusto, quel bambino sarebbe stato abbandonato proprio qui fuori della chiesa, come un anno fa. Non lo so, so solo che avevano ricordato Martina giusto ieri (domenica, ndr) durante la messa, perché questa settimana ricorre un anno che lei è capitata tra noi. A questo neonato non posso che augurare la stessa fortuna di Martina, che dopo essere passata di qua ha trovato una bella famiglia ad accoglierla».
E così Santa Maria di Sala diventa suo malgrado la culla dei bambini rifiutati. In paese c’è un misto di rabbia e consolazione per aver salvato, dopo Martina, anche Attilio. Tutti si chiedono come sia potuto accadere di nuovo, se i due episodi non siano in qualche modo legati tra loro.
Sull’episodio ha parlato anche il sindaco di Santa Maria di Sala, Nicola Fragomeni: «Un anno fa una mamma ha detto al parroco: “Date voi un futuro a questa bimba perché io non ce la faccio”. Ora un’altra ha visto come unica soluzione un atto ancor più estremo. Faccio un appello a questa donna: trovi la forza e il coraggio di riprendere il suo bambino e sappia che le strutture, il Comune per primo, le daranno una mano. Siamo qui per aiutarla a risolvere i suoi problemi e le do la mia parola che non sarà lasciata sola».
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia