Neonata morta in mezzo ai rifiuti, a Musile

Il corpo della piccola trovato in un sacchetto alla Ecopatè azienda di trattamento residui in vetro. Possibile infanticidio 

MUSILE. La macabra scoperta è stata fatta dagli operai impegnati nella suddivisione dei rifiuti. Tra i materiali di risulta e i vetri, hanno prima visto il cordone ombelicale e poi scorto, con orrore, il corpicino di una neonata senza vita, buttato come fosse immondizia qualsiasi. È successo sabato pomeriggio a Musile: i dipendenti della ditta di trattamento rifiuti Ecopatè di via dell’Artigianato, non hanno potuto fare altro che fermarsi a attendere l’arrivo dei carabinieri di San Donà, avvertiti del tragico ritrovamento. Le indagini sono scattate nei confronti di ignoti; le ipotesi di reato sono l’infanticidio e l’occultamento di cadavere.

Alla Ecopatè di Musile erano in corso, alle 17 di sabato, le operazioni di vagliatura dei residui provenienti dalla raccolta differenziata del vetro. Rifiuti che arrivano dal Triveneto, dall’Emilia e da altre zone del Nord Italia che l’azienda tratta collaborando con il gruppo Veritas, che ha con la società di Musile una partnership internazionale attraverso la controllata Eco-ricicli.

Gli operatori hanno dunque scorto il corpicino della neonata, peraltro già in avanzato stato di decomposizione. La piccola giaceva in una campana di vetro, la sua morte potrebbe risalire a diversi giorni fa, forse addirittura a una settimana. Il cadavere misura circa 40 centimetri; stando ai primi accertamenti dovrebbe appartenere a una bambina, anche se non è stato semplice definirne il sesso. La piccola aveva ancora un tratto del cordone ombelicale attaccato e si trovava dentro un sacchetto aperto da un macchinario, rivelandone il contenuto.

I carabinieri della compagnia di San Donà, al comando del capitano Dario Russo, hanno avviato le indagini, contattando immediatamente i colleghi di Mestre. Al momento è complesso risalire al luogo di provenienza e alla data in cui il corpicino è stato abbandonato. Solo l’esame autoptico potrà definire questi aspetti e stabilire se la neonata sia stata uccisa o gettata ancora viva nelle immondizie. O se sia nata morta.

Nell’azienda di via dell’Artigianato vengono trattati i rifiuti della raccolta differenziata provenienti da molte regioni del centro-nord Italia. Quelli in lavorazione nella giornata di sabato erano stati raccolti da alcuni giorni. Le indagini sulla loro provenienza sono condotte dai militari dell’Arma che stanno circoscrivendo le possibili aree di raccolta. A Musile sono arrivati i carabinieri di San Donà e della sezione rilievi del Nucleo investigativo di Mestre, ai quali sono affidate le indagini. I militari analizzeranno ogni traccia individuata nella sede dell’azienda insieme ai colleghi del Ris di Parma, che sono stati subito contattati per le ulteriori investigazioni scientifiche. La Procura ha disposto il trasferimento della salma alla Medicina legale dell’ospedale di San Donà per i successivi esami. L’autopsia sarà decisiva per fare luce sull’accaduto, ricostruendo le cause del decesso, assieme all’estrazione del profilo genetico per arrivare alla identificazione. L’autopsia verrà eseguita nelle prossime ore. Intanto i carabinieri di San Donà e Mestre hanno lanciato un appello indirizzato a chiunque possa aver visto qualcosa di sospetto: i particolari raccolti potrebbero rivelarsi decisivi.

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