«Nell’area marciana solo con il pass»
«L'Associazione dei Comitati Privati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia raccomanda l'introduzione urgente, per limitati periodi, da parte delle autorità competenti in materia di viabilità e di sicurezza pubblica, di un sistema di contingentamento, tramite pass, dell'accesso ai luoghi d'arte più presi d'assalto dal turismo giornaliero (cosiddetto mordi e fuggi) quali Piazza San Marco, le Procuratie, la Piazzetta dei Leoncini, il Molo e le Rive, dalla Zecca al Palazzo Dandolo (Hotel Danieli), opportunamente differenziando tra visitatori giornalieri e visitatori che pernottano. Tutto ciò sia in base ad elementari esigenze di salvaguardia del patrimonio artistico sia in base alle doverose cautele nei confronti della sfida terroristica, sempre più insidiosa».
È il cuore della raccomandazione che i Comitati Privati riuniti ieri all’Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti per la loro Assemblea annuale hanno inviato al Comune e allo Stato italiano. Chiedendo finalmente l’introduzione effettiva di una prima misura di controllo dei flussi turistici, con l’adozione di un pass d’ingresso, perlomeno nell’area più “assaltata” della città - San Marco - e nei periodi di maggiore intasamento. «Situazioni come quelle che si sono registrate per il ponte di Pasqua non sono più tollerabili né per Venezia né per i veneziani», ha sottolineato il presidente dell’Associazione dei Comitati Privati Umberto Marcello del Majno.
I Comitati sollecitano l’adozione di questa prima misura «atteso che da tanti anni si attende l'introduzione di misure per la regolamentazione dei flussi turistici - si legge nella raccomandazione - anche oggetto di numerosi studi, ma che nessuna misura è stata sinora adottata» e «nell'attesa che tale problema venga affrontato, anche, se del caso, dal Governo Italiano in sinergia con altri governi dell'Unione Europea».
Venezia e il turismo sono ormai un problema internazionale insomma e la raccomandazione dei Comitati - emessa solo dopo un lungo dibattito interno, che vedeva anche posizioni diverse e più “morbide” è stato in piena sintonia anche con quello del sottosegretario ai Beni Culturali Ilaria Borletti Buitoni, ieri presente, che ha chiesto che finalmente si cominci a fare qualcosa per controllare i flussi turistici a Venezia, avendo chiara un’idea di città anche per il futuro e mettendo in guardia anche dai rischi per Venezia della nuova Città Metropolitana.
«Non vorrei che invece di servire a “spalmare” i flussi turistici su tutto il territorio veneziano - ha detto - contribuisse invece ad aumentare la pressione su Venezia, già insostenibile». Da parte sua il presidente della Commissione consiliare Cultura del Comune Giorgia Pea, in rappresentanza del sindaco Luigi Brugnaro, nel suo intervento ha detto che il Comune intende fare qualcosa per il controllo dei flussi turistici a Venezia ma che non è facile, anche perché molte delle proposte di intervento presentate sono utopiche.
I Comitati hanno approvato anche una seconda Raccomandazione per il Comune, dedicata al problema del moto ondoso nei canali interni della città raccomandando di «far rispettare le velocità delle barche che, non solo in Canal Grande, ma anche negli altri canali, sfrecciano sollevando onde violente; di incoraggiare il trasporto per destinazioni (rotte) delle merci sia favorendo l’associazionismo che la logistica; di predisporre un regolamento che preveda la riduzione delle corse a vuoto dei taxi individuando una specifica logistica e incoraggiando un associazionismo che coordini le diverse compagnie; di attivare il piano di manutenzione delle rive pubbliche».
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