Nel veneziano una tredicenne presa in giro si lancia dalla finestra

Nella caduta dal primo piano la ragazzina si è fratturata l’anca e non è in pericolo di vita. In dicembre la madre aveva presentato una denuncia ai carabinieri mostrando le frasi sulla chat

VENEZIA. Non avrebbe retto a quella nuova ondata di insulti e prese in giro via chat, che l’hanno fatta ricadere nell’incubo già vissuto nei mesi scorsi. E per questo, in un attimo di sconforto, si è lanciata nel vuoto dalla finestra del bagno posto al primo piano della scuola in cui studia. Vittima di questo caso di cyberbullismo, maturato nell’ambito scolastico e che poteva avere conseguenze tragiche, è una 13enne, che frequenta la seconda media. Per fortuna, la ragazzina se la caverà. Nella caduta ha riportato una frattura all’anca e un problema vertebrale, ma non è in pericolo di vita.

Il fatto è accaduto ieri, poco prima di mezzogiorno in un Comune del Veneto Orientale, di cui omettiamo il nome, al pari di quello della scuola, per tutelare la giovane.

A raccontare pubblicamente la vicenda è stata la madre della ragazzina, assistita dagli avvocati Walter Drusian e Matteo Giuseppe D’Anna. «Spero così di poter sensibilizzare tutti quanti. Oggi è la mia famiglia a vivere questo dramma, ma è una problematica più diffusa di quanto si pensi», racconta la donna. Sull’intera vicenda indagano la procura presso il Tribunale dei minori e i carabinieri. Lo scorso 16 dicembre, infatti, la donna, con il supporto degli avvocati, ha presentato ai carabinieri una denuncia, spiegando che la figlia 13enne era stata vittima di atti di cyberbullismo. «Le sono stati rivolti insulti, anche abbastanza pesanti, su una chat», riferiscono gli avvocati Drusian e D’Anna.

«Stiamo parlando di una ragazzina che, prima di quell’episodio, era sempre stata spensierata, volta agli altri. Nient’affatto problematica, se non nei limiti di tutte le ragazze adolescenti», riferiscono ancora i due legali, «a metà dicembre la madre ha notato un certo disagio della figlia. In qualche modo è riuscita ad accedere alla chat e ha preso atto di cosa stava accadendo. Vi era stato anche un accesso al Pronto soccorso perché la ragazzina aveva compiuto degli atti di autolesionismo. Tutta questa situazione ha portato la mamma a rivolgersi ai carabinieri che, con professionalità, hanno preso a cuore la situazione».

Tra le prove oggetto dell’indagine, ci sarebbe anche il telefonino consegnato dalla donna, con le scritte offensive e le foto, a scherno della ragazzina, visualizzate sulla chat. «La signora si è rivolta anche a uno psicologo, che ha preso in carico la figlia e tuttora l’avevano in carico gli specialisti», proseguono i legali.

Purtroppo, secondo quanto si è appreso, negli ultimi giorni le prese in giro e gli scherni sarebbero ripresi. Venerdì scorso la mamma era andata a parlare del problema del bullismo anche con la dirigenza scolastica. Ma nulla faceva temere quanto poi accaduto ieri mattina. L’allarme è scattato poco prima di mezzogiorno. La ragazzina è stata subito soccorsa da un’ambulanza del Suem 118 e ricoverata in ospedale. Mentre i rilievi su quanto accaduto sono stati eseguiti dai carabinieri. «Confido nell’attività della Procura e nel fatto che questo episodio possa dare una spinta decisiva nel procedere nelle necessarie indagini per determinare eventuali responsabili», aggiunge la donna, «dai carabinieri ho trovato grande comprensione e anche la scuola è stata vicina a mia figlia».

«La mamma», concludono gli avvocati, «ha fatto tutto quanto era possibile per aiutare la ragazzina. Non ha deciso di affrontare la questione da sola, ma venerdì scorso si è rivolta anche alla scuola, spiegando che si erano ripresentate le stesse problematiche e la ragazzina ne stava soffrendo. Purtroppo, nonostante si sia mossa per tempo presentando una denuncia e si sia rivolta al servizio sanitario nazionale e allo psicologo, è accaduto questo nuovo episodio».

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