Nel Veneziano, 6 mezzi ogni 100 sono senza Rc Auto: "Bombe circolanti"
MESTRE. Ogni cento mezzi che circolano in città tra i cinque e i sei sono privi di assicurazione. Lo dice un’indagine dell’Ania - l’associazione nazionale fra le imprese assicuratrici - lo conferma il polso della polizia municipale, i cui agenti sono sulle strade tutti i giorni. Si parla di stime - dati precisi non esistono - che però a chi opera in città non paiono troppo lontane dalle realtà dei fatti. I soli controlli realizzati dalla polizia municipale negli ultimi tre anni hanno portato al fermo di oltre 1200 veicoli per mancanza dell’assicurazione Rc Auto senza la quale i veicolo non possono circolare.
I dati e i controlli. I mezzi fermati perché privi di assicurazione Rc Auto sono stati 509 nel 2013, 351 nel 2014 e 403 nel corso del 2015. «Le persone pensano che siano stranieri», racconta un vigili che lavora in città da vent’anni, «ma questo era vero una volta. Oggi ci sono anche molti italiani che si giustificano spiegando di essere in difficoltà». Quando cominciano a scarseggiare i soldi a casa la prima omissione riguarda la revisione dei veicolo - 859 le infrazioni accertate l’anno scorso, erano state 396 nei dodici mesi precedenti - la seconda il pagamento dell’assicurazione dell’auto. L’Ania registra, a livello nazionale, un aumento complessivo delle auto prive di assicurazione, quasi 4 milioni, ma allo stesso tempo sono sempre più rapidi gli strumenti in dotazione alle forze di polizia - soprattutto polizia municipale - per accertare i veicoli privi della copertura.
L’autoscan. Tra questi c’è l’autoscan, in dotazione dall’anno scorso alla polizia municipale di Venezia, così come a quelle di altri comuni della provincia. È una sorta di telelaser: dopo la lettura della targa attraverso una telecamera, il dispositivo verifica in tempo reale tutti i dati del veicolo, collegandosi alla banca dati della Motorizzazione civile e invia, in una manciata di secondi, la risposta al tablet in dotazione ai vigili. Bastano una manciata di secondi quindi per avere la scheda dei veicolo, scoprire se è assicurato ma anche se si tratta, per fare un esempio, di un veicolo rubato. Nel Comune di Venezia però nei primi mesi dell’anno i controlli sui veicoli si sono ridotti perché gli uomini vengono prevalentemente utilizzati per i controlli in piazza Ferretto e in piazzale Roma.
«Bombe circolanti». Così all’Ania chiamano i veicoli che circolano senza assicurazione. Perché chi è senza assicurazione e provoca un incidente è portato ad allontanarsi dal luogo dell’incidente. E perché chi rimane coinvolto in un incidente con un mezzo senza assicurazione è costretto a lunghe attese prima di essere risarcito, sempre che riesca ad ottenere quel che gli spetta. L’unica strada possibile, a meno che non si abbia un’assicurazione Kasko, prevede il ricorso al Fondo di garanzia per le vittime della strada che ha il compito di intervenire tutte le volte che in un incidente stradale viene coinvolto un mezzo non assicurato. Si attiva su richiesta del danneggiato - che solitamente lo fa rivolgendosi a un avvocato - e potrebbe non coprire il danno per intero, senza contare inoltre che c’è una franchigia iniziale di 500 euro. A pagare il fondo sono gli stessi automobilisti, con un’aliquota obbligatoria del 2,5% applicata a ogni premio RC Auto. Come se non bastasse il premio al netto del fondo: premio che nel Veneziano - come spiega l’ultimo rapporto dell’Istituto di Vigilanza sulle assicurazioni - si attesta come valore medio, al di sotto della media nazionale.
Venezia, quanto si paga? Nel quarto trimestre del 2015 il premio medio in Italia è stato di 439 euro mentre i veneziani hanno pagato mediamente 11 euro in meno, 428 euro. La forchetta, come si può immaginare, è molto ampio e dipende sia dalla classe di merito che dal tipo di assicurazione che si stipula, e dal tipo di copertura. Secondo l’ultima indagine realizzata dall’Istituto per la Vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), a seconda dell’età del proprietario del mezzo, il premio medio nel Veneziano varia da 718 euro (per i giovani fino ai 24 anni) a 400 euro (per chi ha più di 60 anni).
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