Nel palazzo 35 chilometri di storia
MESTRE. Trentacinque chilometri di scaffali nel nuovo palazzo dell’Archivio di stato in terraferma. Inaugurata ieri nel rione Pertini, la nuova sede dell' Archivio di Stato di Venezia. Hanno partecipato alla cerimonia il prefetto Domenico Cuttaia, il direttore generale per gli Archivi Rossana Rummo, il direttore regionale per i beni culturali Ugo Soragni, la soprintendente per i beni architettonici Renata Codello, il segretario regionale per l’ambiente Mariano Carraro, l'assessore comunale Tiziana Agostini, il presidente della Deputazione di storia patria Gherardo Ortalli.
A fare gli onori di casa il direttore dell' Archivio di Stato Raffaele Santoro che ha spiegato come Venezia ora si dota di un polo archivistico tra la sede monumentale dei Frari, il deposito della Giudecca, che dopo anni di chiusura tra qualche mese sarà aperto al pubblico mentre la chiesetta della Croce, altra “perla” ignota in centro storico ai più, «tornerà presto alla città per il restauro». La sede nel quartiere Pertini è un moderno edificio sede del deposito di materiali dell’Ottocento e del Novecento dell’Archivio di stato di Venezia. Ma ospiterà anche parte del deposito dell’archivio di Treviso e un pezzo di quello di Pordenone, con documenti che risalgono anche al 1400.
A Mestre trovano spazio anche i documenti archiviati del Magistrato alle acque, spostati in corsa dal Lido al rione Pertini, approfittando dell’apertura di una struttura nata come archivio e tecnologicamente pensata per custodire qualcosa come 35 chilometri di carta. La metà, insomma, della sessantina di chilometri di documenti che l’Archivio custodiva tra i Frari e la Giudecca. In centro storico rimarranno i documenti della Repubblica Serenissima e si punterà su internet, spiega Santoro, per consentire la circolazione delle informazioni a studiosi e appassionati che si rivolgono per le loro ricerche all’Archivio di stato (circa 1.800 persone l’anno). «In epoca di tagli un importante investimento culturale», hanno sottolineato la dottoressa Rummo e il prefetto Cuttaia. Una decina di persone lavoreranno nel palazzo del quartiere Pertini ma, come ammette il direttore di Treviso Franco Rossi, quello del personale è un problema importante visto che oggi a Treviso operano 13 persone e 40 sono quelle in servizio a Venezia contro una pianta organica che ne prevede un centinaio.
Il palazzo è stato costruito dopo la gara di evidenza pubblica del 2010 del Ministero dei Beni e le attività Culturali – Direzione degli Archivi, per dotare Mestre di nuovi spazi a norma e adeguati in termini di attrezzature tecnologiche e di sistemi di armadi compattatori per la conservazione, la protezione e la consultazione della documentazione storica. La nuova sede, concessa in locazione, è stata realizzata con un investimento di 10 milioni di euro su misura dal Fondo Lucrezio di Conegliano. Il veneziano Andrea Mevorach è presidente del comitato esecutivo. La struttura è stata consegnata al ministero perfettamente funzionante.
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