Nel museo virtuale un patrimonio tutto da scoprire
BOLOGNA. Sono state acquistate, scambiate e custodite per secoli e secoli. In alcune lungimiranti occasioni sono state esposte e si sono fatte ammirare dal pubblico per il loro grande valore. Ma nell'epoca dove tutto è a portata di cellulare, anche il vasto patrimonio delle Fondazioni bancarie emana bellezza dai piccoli schermi dei tablet, dei pc e degli smartphone.
Un’immensa galleria costellata di dipinti, ceramiche, libri, fotografie e suppellettili arriva in rete con oltre novemila pezzi che raccontano la storia dell'arte italiana, di cui le Casse di Risparmio e le Banche del Monte si sono fatte acquirenti e protettrici fin dalla loro nascita, affidando in seguito - negli anni Novanta, con la legge Amato - il loro ramo collezionistico alle Fondazioni, raccolte collettivamente nell'associazione Acri.
Con alcuni clic, esplorando il sito http://raccolte.acri.it, si viaggia ora fra le opere di grandi artisti che hanno reso grandi i nostri territori nazionali, facendo una semplice ricerca in base al nome della fondazione, della relativa collezione o dell’rtista.
L’iniziativa, presentata ieri a Bologna nella sede della Fondazione del Monte con i saluti scritti del ministro Lorenzo Ornaghi, si chiama “R’accolte” e darà il via a un lungo ciclo di mostre che attraverseranno tutto il territorio italiano, grazie a una nuova collaborazione fra le Fondazioni di origine bancaria che, facendo capo all’Acri, metteranno insieme i loro tesori nell’ottica di una proficua collaborazione in nome dell’arte e della cultura da divulgare al pubblico.
A giudicare dal successo e dallo spessore della mostra-simbolo di questa iniziativa - “Il Barocco emiliano”, a cura di Angelo Mazza, inaugurata ieri a Bologna nella sede della Fondazione in via delle Donzelle - non si può che pensare a una lunga stagione di eventi realizzati con patrimoni presenti “in casa” e disponibili da subito. A Bologna, rimarranno in mostra fino al tre febbraio 2013 un gruppo di opere significative del Barocco emiliano, raggruppate grazie alla collaborazione di tutte le Fondazioni dell’Emilia Romagna. È una mostra intensa, allestita con la dotazione di touch screen e mezzi tecnologici adatti alla divulgazione per il grande pubblico, che da oggi potrà apprezzare una carrellata di iconografie ricorrenti nelle collezioni del ceto patrizio-aristocratico, degli intellettuali, dei professionisti e borghesi.
Nell’allestimento, spiccano in particolare le allegorie, i temi celebrativi e le virtù degli antichi, tra le sibille di Guido Reni, Guercino, Marcantonio Franceschini; le eroine e gli eroi della storia greco-romana dipinti da Giovanni Lanfranco ed Elisabetta Sirani; i miti e gli episodi avventurosi dei poemi epici di Giovanni Andrea Sirani, Giuseppe Maria Crespi, e le fantasiose narrazioni di esaltazione genealogica opera di Scarsellino.
«Anche in tempi di crisi, l’attenzione delle Fondazioni al mondo dell’arte e della cultura è massimo» ha detto ieri Giuseppe Guzzetti, presidente Acri. «Hanno ereditato la vocazione mecenatista delle Casse di Risparmio, ma l’hanno nel tempo innovata nelle modalità e negli obiettivi».
«Ogni anno le Fondazioni devolvono erogazioni filantropiche per oltre un miliardo di euro: negli ultimi dieci esercizi» ha aggiunto Guzzetti «hanno erogato 13,5 miliardi di euro, di cui oltre quattro ad arte e cultura, il settore d’intervento che si colloca al primo posto per quantità di risorse ricevute e che in un anno difficile come il 2011 ha ricevuto oltre 335 milioni di euro, pari al 30,7 per cento del totale».
“R’accolte” mette a disposizione del pubblico una quantità sostanziosa di opere e informazioni che finora sfuggivano alla conoscenza comune, tanto del largo pubblico quanto degli studiosi. Dipinti, sculture, disegni, ceramiche, suppellettili, strumenti musicali: la catalogazione ha fatto emergere materiali non sempre accessibili ai più.
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