Nel mirino era finito anche il vino del duce
JESOLO. Qualche anno fa erano state prese di mira le bottiglie “naziste o fasciste” nei supermarket. Erano i primi anni ’90. Alcuni turisti scrissero lettere indignate perché nei piccoli market si vendevano bottiglie di vino con il duce sull’etichetta o Hitler. Salvatore Esposito, allora referente di Rifondazione Comunista, e ora di Sinistra Italiana, si era lanciato in durissime invettive. Poi ci furono gli anni del governatore della Carinzia Joerg Haider a Jesolo. Si consumarono scontri in piazza con i centri sociali e Jesolo fu bollata come nazista per il patto siglato con il politico austriaco. È di qualche mese fa l’attacco a Ennio Capiotto, titolare del ristorante Papillon- l’onorevole, in via Levantina, davanti all’ospedale. Aveva esposto citazioni del duce, foto, dediche appassionate e nostalgiche. Non contento Capiotto ha raccolto le firme per dedicare a Mussolini una via o d’intitolargli l’ospedale di Jesolo o una parte della struttura. (g.ca.)
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