Nel camping a Caorle in 250, ma non è vero
CAORLE. «Nessuna disponibilità ad ospitare profughi all’interno del Campeggio Falconera di Caorle e nessun rapporto con la Cooperativa Solaris». È sul piede di guerra la Ceschin srl, società che amministra il campeggio apparso alcuni giorni fa sul sito della Prefettura di Venezia nella sezione “Ospitalità Migranti” proprio per l’apparente disponibilità offerta nei confronti del bando di assegnazione disposto dall’ente governativo provinciale.
Casi simili sono stati denunciati ieri nel vertice in prefettura da a Cavarzere dove l’ignaro proprietario di un appartamento in centro si è trovato sulla lista e daa San Stino di Livenza dove la cooperativa diceva di avere la disponibilità per ospitare 200 profughi in un hotel che è attualmente sotto sequestro dall’autorità giudiziaria. A Caorle sono addirittura 250 i posti che, a nome della Solaris di Carpi la struttura avrebbe messo a disposizione per l’ospitalità dei migranti a partire dal 15 settembre e fino al 31 dicembre del 2015. Da subito i gestori del campeggio, come successo anche per la struttura ricettiva di Corbolene risultata tra gli offerenti, avevano chiarito la loro posizione riguardo alla questione dimostrandosi totalmente estranei sia a rapporti con suddetta cooperativa ma soprattutto a qualsivoglia decisione presasi in merito alla possibilità di ospitare queste persone se pur temporaneamente. «Si rende necessario chiarire le cose al fine di sconfessare le voci che circolano a Caorle e che screditano la nostra società» ha commentato ieri la Ceschin srl attraverso un comunicato stampa ufficiale.
«Oltre a non conoscere né aver intrattenuto alcun tipo di rapporto con la Cooperativa Solaris, la Ceschin srl non ha mai manifestato direttamente o anche indirettamente e tantomeno per tramite di soggetti terzi, la propria disponibilità o il proprio consenso ad ospitare dei profughi nella propria struttura. Non è assolutamente intenzione della proprietà dare tale disponibilità nemmeno per il futuro. Il Campeggio Falconera, per il tipo di struttura, oltretutto, si trova oggettivamente impossibilitato ad ospitare profughi». Una presa di posizione che non trova margine di dubbio, dunque, e che da subito, attraverso l’invio di una mail certificata, è stata comunicata sia al Prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia sia al commissario prefettizio, Piera Bumma che amministra la città di Caorle dallo scorso aprile, dopo la caduta dell’amministrazione Striuli. Ora, quindi, si dovrà far luce sulla vicenda, cosa che la Ceschin srl è intenzionata a fare utilizzando ogni tipo di mezzo soprattutto al fine di riparare il «danno d’immagine subito dalla società e dai suoi soci oltre che dalla località intera».
Gemma Canzoneri
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