Nel “Calendario della memoria” rivivono le tradizioni veneziane
VENEZIA. Una trentina di ospiti del Centro Servizi San Giobbe dell’Ire hanno rispolverato i loro ricordi e realizzato il “Calendario della Memoria” corredato da poesie in dialetto, didascalie storiche e fotografie degli antichi mestieri tratte dal Fondo Tomaso Filippi come la bigolante, l’impiraperle, il fritolin, la venditrice di zucche.
Tra i più anziani: Gilda, 97 anni, amante della musica e del ballo; Maria 96 anni, che li compie una volta ogni quattro; Maria 92 anni, che quando va all’Opera si emoziona perché porta nel cuore suo papà, corista della Fenice; Gianni, 87 anni, che ha sempre lavorato come un matto ma soddisfatto; Marcello, 81 anni, quattro dei quali vissuti in Inghilterra, ora risponde orgoglioso: «I speak English».
E ancora Maria Giovanna: di anni ne ha 91 e nella vita ha viaggiato molto. Ieri, alla presenza di un folto pubblico, ha recitato a voce alta alcune poesie intervallate da brani di musica classica interpretati dagli artisti in erba Parravicini, Nicolò e Ludovico, 16 e 11 anni. Soddisfazione anche per il team dell’Ire che ha seguito gli ospiti nella preparazione dell’opera realizzata con l’aiuto di tre sponsor (Lavanderia industriale Eureka, Servizitalia, Elior).
«Il risultato più grande», ha detto l’équipe, «è stato quello di trasformare lo scorrere del tempo in poesia restituendo la melodia del parlato veneziano di una volta. L’opera restituisce alla collettività frammenti di storia locale».
Il “Calendario della memoria 2017”, stampato in 1.200 copie, sarà distribuito nei luoghi di aggregazione cittadini: scuole, biblioteche, parrocchie, ambulatori medici, farmacie, sedi di servizi sociali.
Ieri era presente l’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini che ha ringraziato e baciato gli autori del calendario. «Sarà nostra cura come amministrazione», ha dichiarato l’assessore, «far sì che la città apprezzi questo dono prezioso che le avete fatto. Lo faremo conoscere e lo diffonderemo il più possibile. Non sono semplici fogli di carta con poesie e foto; riguarda la storia di Venezia in anni difficili, ma belli. È un’occasione unica in cui un pezzo della città più autentica si racconta, di fatto avete consegnato alla storia un pezzo di voi e ci avete ricordato quanto importanti sono i nonni per la nostra società: grandi serbatoi di affetto, storie, ricette, foto, canzoni, aneddoti di guerra. Grazie di cuore».
A conclusione il presidente dell’Ire, Ennio Favaretto, ha consegnato ai protagonisti una lettera di ringraziamento speciale da parte del Consiglio di amministrazione dell’Ire mentre la signora Maria Giovanna ha invitato i presenti alla presentazione del calendario dell’edizione 2018.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia