Nei locali di Mestre dove la notte è giovane

I luoghi di tendenza tra musica, mostre e voglia d’incontrarsi dopo una settimana di studio o lavoro

di Mattia Orlando

Il week-end è sacro per tutti, ma per chi ha meno di 30 anni lo è di più. I giovani mestrini raccontano i loro venerdì e sabato sera come rito imprescindibile che chiude la settimana con uno sfogo fisico e mentale: la danza, la voglia di conoscersi, una notte sempre giovane.

E' quella del Tag club una delle notti più lunghe di Mestre, musica e drink fino a giorno fatto, in occasione dei cosiddetti after. «E’ uno dei locali storici della città, esiste da sempre e da sempre evolve il suo stile per rispondere agli stimoli musicali e alle tendenze del momento. Fino a un po' di tempo fa, il locale era noto per le esibizioni live di jazz e blues, oggi i gusti dei ragazzi ci hanno orientato verso l'eletronica», spiega Riccardo, in arte Ricky Tag, proprietario del locale.

«La nostra politica attuale, per quanto riguarda i dj, è quella di accostare grandi nomi di caratura europea a giovani emergenti, che hanno così la possibilità di crescere - continua- e di farsi conoscere dai frequentatori abituali». E in effetti, la clientela di questo club dà l'impressione di essere composta in molti casi da aficionados, e Riccardo lo conferma: «La particolarità di questo posto è il fatto che tutte le serate sono costruite attorno a uno zoccolo duro di ragazzi che sono sempre gli stessi, e che insieme allo staff, costituiscono una grande famiglia che si diverte».

Parole che potrebbero essere considerate banalità, se non fosse per le testimonianze di vari giovani, come il veneziano Paolo: «Frequento anche altri locali, ma qui vengo più volentieri perché i clienti sono spesso gli stessi e tutti amici». O come Nicola e Daniele, organizzatori della serata Friends party: «E’ è una serata dedicata ai giovani mestrini che si ritrovano in questo locale per ballare e divertirsi in un clima amichevole, appunto, un grande gruppo di amici cui si aggiunge di volta in volta qualche faccia nuova richiamata dal passaparola o dal tam-tam on line».

Una realtà leggermente differente è rappresentata dall'altro locale mestrino di maggiore tendenza, il Pop Corn. Circolo Arci fin dalla sua apertura, si è costituito associazione culturale con il nome di Wah-wah club e propone eventi di natura non esclusivamente ludica, come proiezioni e mostre. Daniele Reale, titolare, descrive l'importanza del taglio culturale del club: «La scelta di essere circolo Arci è stata chiara da subito per promuovere una politica identificativa di impegno sociale ed apertura, per far capire ai ragazzi che questa non è una banale discoteca, ma un laboratorio musicale e artistico. Anche la scelta del luogo non è casuale - prosegue Daniele- siamo riusciti a ripopolare e valorizzare una delle zone più malfamate di Marghera come via della Pila». La clientela sembra apprezzare, come si capisce dalle parole di quattro giovanissimi universitari, Nikita, Federico, Francesca e Lora: «Il Pop Corn crea un'atmosfera piacevole, gli eventi non sono mai né troppo underground né troppo fighetti: quindi si balla e ci si diverte tutti».

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