Negozi sfitti in centro il sindaco Cereser «Canoni troppo alti»

San Donà. L’invito ad abbassare i prezzi per rilanciare il commercio. Scegli Civica chiede di togliere l’Imu
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P. - GALLERIA BORTYOLOTTO IN CORSO TRENTIN
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P. - GALLERIA BORTYOLOTTO IN CORSO TRENTIN
SAN DONÀ. Negozi sfitti, la battaglia del Comune per il difficile rilancio del centro cittadino. La questione è stata affrontata anche in Consiglio comunale. Tassare i proprietari non rientrerebbe tra le facoltà del Comune così il sindaco, Andrea Cereser, ha fatto un appello a tutti i proprietari: «Abbassate gli affitti per riattivare la domanda». La situazione è difficile, molte vetrine sono ancora chiuse, in particolare in corso Trentin, isola pedonale vecchia, via XIII Martiri, poi nelle gallerie Bortolotto e Vidussi.


Le opposizioni sono di tutt’altro avviso e Anna Maria Babbo di Scegli Civica attacca la giunta. «Trovo assolutamente ingiusto l’obbligo di dover pagare una tassa come l’Imu», dice, «piuttosto esosa, anche su locali che rimangono senza conduttore. Molte persone in Italia sono state impoverite ed altri hanno compiuto insani gesti perché oberati dai debiti connessi a una imposizione fiscale assurda come quella di trovarsi a pagare l’Imu su locali di proprietà anche quando l’attività connessa è cessata. L’Imu può non discutersi su un locale regolarmente affittato, ma oggi molti negozi non ce la fanno a sopravvivere e il proprietario si trova così obbligato a esborsi importanti annuali senza avere come corrispettivo alcuna entrata dall’affitto. Un regime fiscale così aggressivo limita peraltro il mercato immobiliare che al momento è assolutamente in crisi».


«Ecco, in sostanza dovrebbe essere esattamente il contrario: fare una deroga sui locali sfitti, sui quali si dovrebbe avere un regime fiscale agevolato in relazione all’Imu, al fine di sostenere il mercato e i proprietari, e i conduttori, che svolgendo attività di impresa rischiano altrimenti di essere spazzati via dalla crisi economica contingente».


Diametralmente opposta la posizione del sindaco e dell’amministrazione. «Abbiamo avviato il bando periferie», dice Cereser, «per cercare di stimolare l’impresa, soprattutto giovane con le start up, e il commercio a prendere in affitto i negozi chiusi attraverso questo bando che prevede incentivi e affitti calmierati che progressivamente potranno alzarsi. Il Comune non può intervenire con la leva fiscale, tassando i negozi chiusi, ma i proprietari dovrebbero impegnarsi a rinunciare ai canoni eccessivi per riavviare le attività che potranno successivamente crescere e rinegoziare i canoni di affitto quando migliorerà anche la situazione economica in generale».


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