Negozi aperti, lo stop dell’Ascom

Il presidente Faloppa: «A San Donà e Jesolo servirebbe più rispetto per le celebrazioni di questi giorni»
Di Giovanni Cagnassi

Negozi e centri commerciali aperti anche in occasione delle commemorazioni di Tutti i Santi e dei Defunti, la Confcommercio mandamentale prende posizione e chiede rispetto per le festività.

Da San Donà a Jesolo, tanti esercizi, compresa la grande distribuzione, salvo rare eccezioni, hanno tenuto aperti i battenti, approfittando del giorno di festa e dei potenziali acquirenti che passeggiano nelle città. Un fatto che non è sfuggito alla gente più rispettosa delle feste che suggerirebbero al contrario un momento di riflessione e preghiera, quindi la sospensione delle attività lavorative.

Gli ambienti ecclesiastici per il momento non si sono pronunciati in merito, ma parte dell'opinione pubblica non ha apprezzato questa tendenza. Si sono visti negozi aperti, centri commerciali, outlet, che hanno lavorato abbastanza bene soprattutto ieri nel pomeriggio, dopo le visite ai cimiteri. «Una tendenza che non possiamo assecondare», commenta il presidente mandamentale della Confcommercio, Angelo Faloppa, «le feste di Tutti i Santi e la commemorazione dei Defunti, oggi diventate sempre più conviviali e leggere, dovrebbero invece portare a una pausa dal lavoro». «Lo dobbiamo», aggiunge il presidente Faloppa, «anche ai lavoratori che è giusto possano riposare dal lavoro almeno in occasione di certe festività così importanti per le famiglie. E soprattutto sarebbe un segno di rispetto per i defunti e i nostri cari. Invece abbiamo visto che centri commerciali, outlet e negozi in genere sono rimasti aperti. Li comprendiamo, in un periodo di crisi si cerca di lavorare il più possibile, ma bisogna anche saper rinunciare».

«Cosa diversa sono bar e ristoranti», conclude, «ovvero quei pubblici esercizi che svolgono comunque un servizio per i cittadini». Al momento però non si intravedono soluzioni o inversioni possibili di tendenza. Un'esperienza che altri Paesi, come gli Usa, hanno vissuto molto prima di noi. Ci potrebbero essere al limite degli accordi con le amministrazioni comunali e le associazioni di categoria, ma nulla di realmente restrittivo che possa imporre chiusure o orari, se non per motivi di sicurezza o altro. «Di fatto non possiamo fare nulla», conclude il presidente della Confcommercio di San Donà e Jesolo, «oggi assistiamo alla liberalizzazione degli orari e delle licenze, tutti possono aprire tutto, tenere aperto quando vogliono e a qualsiasi ora, come avviene in altri Paesi. Già oggi certe attività rispettando determinati criteri, potrebbero aprire anche la notte».

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