Negozi aperti fino alle 23, mezzo flop

Molti commercianti non hanno aderito, timida risposta dei cittadini
SAN DONA’. Serate ben spese, ma poco affollate. La prima notte con i negozi aperti e chiusura alle 23 non è stata un grande successo, né come adesioni dei commerciani né come partecipazione del pubblico. Fatta salva piazza Indipendenza e le manifestazioni di richiamo di Estiamo a San Donà, la città non era certo popolata di gente in passeggiata davanti alle vetrine. E monta anche la protesta dei commercianti che puntano il dito contro il Caffè Grande ancora chiuso, questa volta per ferie, fino al 15 luglio. «Non può essere sempre chiuso - commentano i commercianti del centro - chiuso la mattina, chiuso il pomeriggio, adesso chiuso per ferie in piena stagione estiva. Questa non è serietà, il gestore ne deve rendere conto alla città e ai sandonatesi. Un caffè serio e come si deve è fondamentale in centro e nella sua piazza principale».


La questione Caffè Grande è stata più volte al centro del dibattito e già il consigliere comunale Ennio Mazzon ha vivacemente protestato per il disordine di orari e aperture. L’Ascom, con il presidente Gianni Gabriel, preferisce attendere prima di stilare bilanci affrettati. «Era la prima serata con i negozi aperti - commenta - credo che con l’avanzare della stagione avremo più successo». Ma sono in molti a non voler aderire a queste serate con vetrine aperte. Troppo forte il richiamo verso Jesolo ed il litorale e poi la prigrizia di chi non esce a passeggiare in città ormai da anni, sono un deterrente che non invoglia ad investire su questa iniziativa. Solo il nucleo storico degli esercenti, che stanno lanciando anche il polo della qualità in alternativa al centro commerciale, resiste e propone nuove iniziative.


Un incoraggiamento arriva anche dal sindaco Francesca Zaccarioptto. «Credo sia presto per trarre conclusioni un pò affrettate - dice il sindaco - i commercianti risponderanno in maggiore quantità con il tempo. Certo la questione caffè Grande non aiuta, ma non è un problema del Comune. Noi abbiamo già investito in un caffè, il caffè letterario, che sta riscuotendo successo nell’ottica di una rivitalizzazione della città».

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