Navi da crociera a Chioggia dal 2015: terminal a Isola dei Saloni
CHIOGGIA. Navi da crociera a Chioggia dalla primavera del 2015. Il terminal passeggeri di Isola Saloni è già pronto e la società, al momento totalmente pubblica, che lo dovrà gestire sarà ufficializzata con atto notarile entro un paio di settimane. La “Chioggia terminal crociere” si occuperà di chiudere l’iter burocratico e poi, con l’innesto di capitale privato, passerà alla fase operativa.
Ad annunciare il decollo del progetto che trasformerà Isola Saloni in un polo crocieristico per navi di medie dimensioni il sindaco Giuseppe Casson e il presidente della Camera di commercio e di Aspo, Giuseppe Fedalto. Grande assente, in una giornata storica per la portualità, il comandante della Capitaneria di porto, Alberto Vicini. Il progetto è nell’aria dal 2000, ma ha preso concretamente forma dal luglio 2012 quando nelle banchine dei Saloni ha attraccato la nave da crociera Berlin, con 400 passeggeri.
«Lì abbiamo capito che ce la potevamo fare», spiega Oscar Nalesso, amministratore delegato di Aspo, «le potenzialità ci sono tutte. A luglio avremo lo studio di verifica per la variante al Piano regolatore del porto che darà un nuovo assetto ai Saloni». Ormai il 95% del traffico commerciale si è spostato a Val da Rio e i Saloni necessitano di una riconversione. L’incarico per il nuovo piano è stato affidato all’università La Sapienza di Roma. «L’accordo di programma con Comune e Capitaneria», spiega Fedalto, «ha individuato subito la valenza crocieristica dei Saloni. Ora questa nostra premonizione può diventare anche risolutiva rispetto al problema ambientale, idraulico, ecologico e occupazionale che sta soffocando Venezia. L’alternativa di Chioggia poggia su due elementi: la salvaguardia della laguna e il mantenimento dell’occupazione».
Ora si dovrà passare velocemente dalle parole ai fatti. La Camera di commercio ha già modificato lo statuto per comprendere le nuove finalità. La società sarà formalizzata entro metà aprile e al momento disporrà solo di 20 mila eurodi capitale sociale perché nella prima fase dovrà occuparsi solo di ottenere le autorizzazioni. Chiusa questa fase il capitale verrà portato a 700 mila euro con l’innesto di soci privati. Presente ieri anche un rappresentante della Vtp (Venezia terminal passeggeri), che come semplice osservatore, non ha voluto commentare. «Le autorizzazioni dipendono dalla Capitaneria», spiega Fedalto, «l’atto notarile dal Comune. Noi siamo pronti, le richieste ufficiali per attraccare a Chioggia ci sono già, basta che tutti remino dalla stessa parte». In molti hanno notato l’assenza del comandante e ce chi lo ha sottolineato. «E’ un progetto importante», rileva Alfredo Calascibetta, presidente del comitato porto, «è sintomatico che oggi (ieri ndr) manchi in un consesso del genere proprio la massima autorità marittima».
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