«Navi a Marghera, in mare non si può» Brugnaro spiega la linea all’Ocse
VENEZIA. Grandi navi a Marghera. Pieni poteri sulla lotta al moto ondoso. Un limite alle locazioni turistiche e una «tassa di sbarco» per i turisti giornalieri. Davanti alla platea dell’Ocse, riunita nella Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, il sindaco Luigi Brugnaro ribadisce la sua linea. Sul tavolo dei relatori il Segretario generale dell’Ocse Josè Angel Gurria e il vicedirettore generale dell’Unesco Xing Qu. Il tema del convegno è quello della Cultura e creatività».
La cultura, ribadiscono gli ospiti, come «volano dello sviluppo, in particolare per i giovani». Sviluppo che nelle città d’arte Patrimonio Unesco come Venezia deve essere compatibile «sia dal punto di vista economico che ecologico». Brugnaro parla delle navi da crociera. «Nessuno le vuole davanti al bacino San Marco», attacca, «la nostra proposta di portare le grandi navi a Marghera attraverso il canale dei Petroli, lasciando le piccole alla Marittima, è stata fatta propria dalle istituzioni».
Una delle criticità segnalate dall’Unesco, lascia intendere il sindaco, è dunque in via di soluzione. Toccherà adesso al governo inviare le risposte entro la metà di dicembre al comitato Unesco. «Sulle navi siamo aperti ad altre soluzioni», continua Brugnaro, «non possiamo però ormeggiarle in mare perché costituirebbero un pericolo. Vorrebbe dire allontanare l’industria turistica da Venezia, perdere 5 mila posti di lavoro. Non siamo d’accordo. La città non è d’accordo».
Turismo Secondo punto, il turismo. Altra emergenza segnalata tre anni fa dal rapporto Unesco. «Lo spazio nella città antica non è infinito», ammette il sindaco, «siamo d’accordo nel controllare i flussi. Chi viene in albergo pagherà la tassa di soggiorno, per i giornalieri chiediamo una «tassa di sbarco», anche per monitorare gli arrivi».
Moto ondoso «Abbiamo proposto al governo», spiega Brugnaro alla platea di ospiti internazionali, «che il sindaco sia nominato commissario al moto ondoso con poteri speciali». Una strada già intrapresa quindici anni fa con le giunte Costa e Cacciari. «In quel modo si potranno estendere i controlli al canale della Giudecca oggi di competenza della Capitaneria, e nel resto della laguna di potestà del Provveditorato».
Residenza «Gli alberghi non sono un problema», ribadisce il sindaco, «lo sono invece gli appartamenti che vengono sottratti alla residenzialità. Abbiano chiesto a Regione e governo di aiutarci a limitare questa attività».
Marghera Il rilancio dell’area industriale di Marghera, ha concluso Brugnaro, «è strategico. Dopo tre anni abbiamo recuperato mille posti di lavoro. Puntiamo all’innovazione e alla ricerca. Per rilanciare Venezia attraverso il lavoro». —
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