Nati cinque bebè il giorno di San Marco, patrono di Venezia: record al Civile

In un centro storico che si spopola il 25 aprile all’ospedale sono nati Marco, Alvise, Simone, Athena e Nermine

VENEZIA. Sembra che San Marco abbia mandato un segno di speranza ai residenti. Il 25 aprile, mentre Venezia festeggiava il suo patrono e gli innamorati si scambiavano il tradizionale bocolo, sono nati all’Ospedale Civile ben cinque nuovi veneziani, tre maschi e due femmine.

Marco, Alvise, Simone, Athena e Nermine sono giunti uno dopo l’altro mercoledì, ripopolando le camere di un reparto che da tempo non era così affollato. Il periodo previsto era questo, ma che tutti decidessero di arrivare in gruppo il 25 era inaspettato. I bebè avevano probabilmente fretta di mettere radici in laguna, di riempire le culle e di emettere gridolini di gioia vicino alle loro mamme e papà.



Insomma il 25 è stato un giorno eccezionale, come non lo si vedeva da tantissimo. I piccoli sono tutti in salute, minuscoli e tenerissimi, coccolatissimi da genitori e personale. Cinque nascite che lasciano sognare una Venezia che non lascia andare via i suoi residenti.

Un futuro fatto di incroci di culture diverse. I tre maschietti sono veneziani da generazioni, mentre le due principessine sono una filippina, Athena, e l’altra tunisina, Nermine. Il personale, diretto dai dottori Laura Caruso e Maurizio Montavoci, ha dato prova di grande competenza.

Nessuno si aspettava che lo stormo di cicogne portasse un arcobaleno di sorprese. «A un certo punto eravamo tantissime nella sala parto» raccontano la giornalista Francesca Iuculano con il marito Marino Oniga, genitori di Alvise, nato alle 17.36 dopo qualche ora di travaglio «Il personale è stato fantastico, anche le infermiere dicevano che era un giorno speciale. Erano indaffaratissime, ma non ci hanno fatto mancare nulla. Si respirava un clima di gioia, erano tutti contenti».

In media l’Ospedale Civile è impegnato con un parto al giorno per un totale di circa 400 nascite all’anno. Il 25 aprile 2018 passerà alla storia, sicuramente quella degli ultimi anni, quando il contapersone della farmacia Morelli a Rialto è impietoso con il numero di veneziani che se ne vanno.

Proprio perché si ricordi sempre di Venezia, l’avvocato Jacopo Molina e la moglie Elisa Volpato hanno deciso di chiamare il loro figlio Marco, nato alle 15.57.

«Porterà sempre la città dentro di sé» raccontano dall’ospedale con Anna, la sorellina di 4 anni che ha ricevuto dal fratellino un bel paio di pattini «Quando ci hanno detto che sarebbe nato verso fine aprile abbiamo deciso di chiamarlo Marco, ma non ci aspettavamo che nascesse proprio il giorno di San Marco. Siamo felicissimi».

Nel giro di qualche ora il 25 le porte del reparto di Ostetricia e Ginecologia, si sono colorate di rosa e azzurro e addobbate di fiocchi, coralli, unicorni e fiori. La tribù dei nuovi veneziani ha occupato con allegria le stanze e le culle, portando un uragano di vitalità.

Grazie alla nuova modalità introdotta, il «rooming in», i neonati si sono avvinghiati subito alle loro mamme, come dei piccoli koala, e si sono riposati dopo un viaggio avventuroso finito con un happy end per tutti. «Il rooming in consiste nel lasciare il neonato per due ore con la mamma» spiega Iuculano «Poi viene portato via per il bagnetto. Siamo stati trattati benissimo, consiglio a tutti di venire qui».

Il gruppo San Marco ha trascorso un’ottima nottata e al mattino si è svegliato in grande forma, pronto per crescere e per ripopolare la città.

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia