Natale, aumentano le spese per i regali
Veneziani più propensi a spendere a Natale, amano le bancarelle e specialmente i regali culinari. I segnali di ripresa e miglioramento si intravedono, anche se ci sono ancora luci e ombre. Ieri mattina nella sede di Confesercenti, il direttore Maurizio Franceschi, assieme al vicedirettore Michele Lacchin, hanno presentato la consueta indagine sui consumi svolta tra il 9 e il 13 dicembre a Mestre, che ha riguardato 261 persone maggiorenni (il 38,7% uomini, il 61,3 % donne). Il sondaggio fotografa un campione diviso tra “difficoltà” e “speranza”.
Tredicesime. Dall'incrocio dei dati è possibile calcolare, nel Veneziano, un ammontare netto delle tredicesime pari a oltre 672 milioni di euro con un aumento di circa l’1,8% rispetto all'anno precedente. In aumento, però, il numero degli intervistati che la tredicesima non la percepisce, pari a circa il 10%. Se il 25% circa della mensilità aggiuntiva è dedicata al pagamento dell'Ici, assicurazioni e canoni vari l'ammontare delle tredicesime disponibili per consumi è di circa 500 milioni di euro.
Il 35,44% del campione utilizzerà la mensilità aggiuntiva per far quadrare i conti. Esattamente la stessa percentuale (35,44%) degli intervistati che ha deciso di impiegare buona parte della tredicesima in regali. Una percentuale in aumento rispetto all'anno scorso (era il 28,74%) che conferma la percezione di un leggero miglioramento. Pressoché costante la percentuale (10,13%) che vincola la tredicesima al risparmio.
Fiducia. I consumatori continuano a guardare con attenzione (e preoccupazione) la situazione socio-economica. Questa consolidata cautela si riflette anche sulle previsioni di spesa per le prossime festività natalizie. Lievi variazioni del sentimento fanno emergere però un segnale leggermente più positivo rispetto al 2015. Secondo la metà degli intervistati, circa il 50%, gli italiani, in genere, saranno disponibili a spendere un po' di più.
Budget. La spesa media per regali rimane tra i 100 e i 200 euro procapite. Il 42,5 % del campione prevede di spendere tra i 100 e i 300 euro. Per il 70% si tratta di una cifra più o meno uguale a quella impiegata lo scorso anno, ma è aumentata la fetta di persone che spenderà tra i 300 e i 500 euro. Se permane ancora bassa la percentuale degli intenzionati a spendere di più diminuisce tuttavia il numero di coloro che prevedono di stringere ancora la cinghia (21,25% contro il 32,18% dello scorso anno).
Regali. In testa alla top ten degli acquisti: alimentari, giocattoli, e abbigliamento (prevalentemente accessori). Entra in classifica anche la “cura della persona” (dal massaggio al trattamento in una Spa, al più banale profumo). «Si risparmia un po' su tutto e anche (un po' in controtendenza con i dati nazionali) sulla tavola e sui regali (soprattutto quelli inutili)», spiega Lacchin. «La prudenza, le rinunce e la razionalizzazione che avevano accompagnato i lunghi anni di crisi, lasciano il passo ad un approccio meno pessimistico, ma pur sempre attento agli sprechi».
Anche se continua ad andare per la maggiore il regalo “last minute” le spese natalizie sono sempre più influenzate dalle promozioni e dagli sconti di fine novembre, vedi alla voce Black Friday.
Mercatini e centri commerciali. Dove preferiscono fare i regali gli intervistati? «Ben vengano gli affollati centri commerciali della cintura urbana, ma anche negozi del centro e dai mercatini». C'è un dato, però: il 27,87 % ha prediletto il centro città, il 25,41% i mercatini, il che sommato, significa che oltre la metà preferisce il negozio e i banchetti vicino casa e solo 30,33% andrà ai centri commerciali. «Il sistema città regge ancora grazie ad un consumatore molto più razionale che utilizza tutte le possibilità offerte da una rete di vendita differenziata», spiega Franceschi, «la città, in altri termini, vince».
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