Nascosti alla mostra dei corpi per dormire nella cella mortuaria
JESOLO. Una notte al museo. Ma in uno dei reparti più macabri e impressionanti di Real Bodies, la mostra dei corpi plastinati. Hanno confessato subito i loro propositi senza scuse, F. G. di 24 anni e A. D. di 20 anni, due fidanzatini, lui di Ferrara, lei della provincia di Rovigo, sorpresi dalla security della mostra mentre si nascondevano nella camera autoptica ricostruita nella mostra che riproduce la scenografia di una cella mortuaria.
Volevano trascorrere così la notte, magari alla ricerca di un po' di intimità in un luogo insolito. I due si erano infilati con i materassini e gli zaini all'interno di uno sportello che simula la cella frigorifera della sala delle autopsie, da cui esce un vero tavolo anatomico con sopra un cadavere plastinato in metastasi e, poco distante, una vetrinetta con gli attrezzi, bisturi, seghe e martelli, utilizzati dai medici legali per le autopsie.
“Il personale durante il sopralluogo di chiusura della mostra alle 19 di ieri sera”, raccontano i responsabili di “Real Bodies”, “si è insospettito per alcuni rumori sentiti nella zona dell'Homo Vitruviano di Leonardo Da Vinci che è accanto alla camera autoptica. Durante il sopralluogo hanno deciso di controllare anche la cella mortuaria ed è saltata fuori la coppietta”.
L'articolo completo nell'edizione in edicola giovedì 29 gennaio.
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