Nascite premature in continuo aumento

Attrezzati gli ospedali dell’Asl 13 che hanno ridotto i trasferimenti a Padova solo per i casi gravi
Una foto di archivio del 14 giugno 2004 di un neonato in un'incubatrice. E' fuori pericolo la piccola Marisol, nata in ambulanza poco prima che la madre morisse per le conseguenze di un incidente stradale avvenuto nel Comasco. ANSA/FABRIZIO RADAELLI
Una foto di archivio del 14 giugno 2004 di un neonato in un'incubatrice. E' fuori pericolo la piccola Marisol, nata in ambulanza poco prima che la madre morisse per le conseguenze di un incidente stradale avvenuto nel Comasco. ANSA/FABRIZIO RADAELLI

MIRANO. Quasi 120 nati prematuri su 1700 parti registrati lo scorso anno tra Miranese e Riviera del Brenta.

Oggi, gli ospedali di Dolo, Mirano e Noale, si tingeranno di viola anche per loro, sensibilizzando i cittadini su questo tema in occasione della Giornata mondiale della prematurità. Luci viola illumineranno, grazie all’impegno dell’Associazione di genitori di bambini prematuri Il Pulcino di Padova, anche lo squero di Dolo e alcune parti della piazza di Mirano, i due comuni dell’Asl 13 dove hanno sede servizi di patologia neonatale. Un segnale di attenzione e testimonianza: in Italia, dei 560 parti che ci sono ogni giorno, il 7-8% avviene pre-termine e l’1% prima del settimo mese di gestazione. Un fenomeno in aumento a causa di problemi del feto, della placenta, malattie della mamma e altre complicazioni durante la gravidanza.

«Nella nostra Asl», spiega il direttore generale Giuseppe Dal Ben, «abbiamo registrato 117 nascite premature su 1700 parti nel 2015 (in linea con la tendenza nazionale, ndr). Il prematuro è un bambino che non ha sviluppato tutte le sue capacità funzionali respiratorie, cardiache, intestinali, endocrine e cerebrali. Ha quindi un estremo bisogno di supporto nei primi giorni e settimane di vita. Ci stiamo impegnando nella dotazione di strumenti all’avanguardia delle due patologie neonatali di Dolo e Mirano: ai nostri sforzi si aggiungono anche quelli di tante associazioni presenti sul territorio, che non fanno mai mancare il proprio sostegno grazie a donazioni di apparecchiature». «Oggi», aggiunge il primario dell’unità operativa di Pediatria dei due ospedali, Luca Vecchiato, «siamo attrezzati per assistere bimbi prematuri nati dopo la trentaduesima settimana o sopra il chilo e mezzo di peso. Tra culle termiche, ventilatori di ultima generazione per trattare le insufficienze respiratorie, monitor e lampade per la fototerapia per i casi di ittero, solo per citare alcuni dei nuovi presìdi a nostra disposizione, abbiamo potuto ridurre i trasferimenti a Padova dell’80%. Ciò significa che la grande maggioranza dei bambini che nasce prematura può essere trattenuta e assistita qui, limitando solo ai casi più gravi l’invio in altre aziende sanitarie. Giornate come quella di giovedì servono proprio per ricordare ai nostri cittadini, alle famiglie, ai genitori, il nostro impegno per rendere sempre più sicura e qualificata la nostra sanità».

Filippo De Gaspari

Argomenti:bambininascite

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