Nasce oggi il marchio doc della calzatura
STRA. Nascerà oggi il Marchio Doc della Calzatura della Riviera del Brenta. Si sceglierà cioè l’ente certificatore, passo iniziale per far partire il procedimento tanto atteso. Ad annunciarne la nascita è il segretario della Filctem Cgil, Riccardo Colletti, che parteciperà a una riunione decisiva che si terrà nella sede dell’Acrib a Stra insieme agli altri enti proponenti.
«Dopo anni di attesa», spiega Coletti, «finalmente oggi dovrebbe essere identificato l’ente certificatore, che darà la possibilità al distretto della calzatura di affrancarsi con il marchio ad hoc della Riviera dall’immagine che gli si è sovrapposta anche ingiustamente di realtà imprenditoriale in qualche modo collusa con il fenomeno dei laboratori clandestini cinesi. Da questa sera, se tutto andrà per il verso giusto, le scarpe che usciranno dalle aziende consorziate al marchio saranno italiane al 100% e potranno vendere il loro prodotto nei mercati esteri senza alcun timore che possa essere confuso con quelli provenienti dai laboratori clandestini».
Il distretto della calzatura in Riviera conta ben 10 mila dipendenti, 600 aziende a cavallo fra le province di Padova e Venezia e un fatturato annuo che sfiora i 2 miliardi di euro e che, dal 2008, quando è scoppiata la crisi, ha visto stabilizzare e poi aumentare i propri guadagni anche del 30% puntando soprattutto sui mercati esteri.
Nelle scorse settimane la Guardi di Finanza con l’operazione “Colpo di Tacco” aveva messo in evidenza il fatto che in Riviera, accanto alle aziende calzaturiere oneste, ve ne sono decine che sfruttano le aziende cinesi, soprattutto tacchifici e suolifici perché permettono di abbassare notevolmente il costo del lavoro. Si assiste così da anni al fenomeno della “delocalizzazione in loco”. Le aziende cinesi, che non lavoravano riaspettando le regole sono state poste sotto sequestro e chiuse. Il sindacato e in particolar modo la Filctem Cgil aveva chiesto subito dopo l’elezione del governatore del Veneto Luca Zaia una accelerazione sulla creazione del marchio doc della calzatura della Riviera.
Da parte di Acrib ne era scaturita una polemica nella quale si precisava che se vi erano stati ritardi le colpe erano di tutti, sindacato compreso.«Ora siamo giunti al capitolo finale», dice Colletti, «con la scelta dell’ente certificatore si darà il via a un controllo del prodotto che non ammetterà furbizie di alcun tipo». (a.ab.)
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