Nasce a Venezia l’osservatorio sul razzismo contro i calciatori di colore
VENEZIA. Da Ca’Foscari nasce l’Osservatorio «calciatori sotto tiro», frutto dell’iniziativa dell’Associazione Italiana Calciatori con la collaborazione dell’ateneo veneziano, per vocazione da sempre attento ai temi dell’internazionalizzazione, delle lingue e culture del mondo. La novità è stata annunciata durante il convegno «Calcio e culture. Uniti contro il razzismo», che ha visto ospiti Damiano Tommasi, il presidente dell'Associazione Italiana Calciatori, e Lilian Thuram, campione del mondo 1998 con la Nazionale francese e autore di «Le mie stelle nere».
Secondo Thuram «rispetto al problema del razzismo è indispensabile seguire modelli adeguati. Dobbiamo tutti chiederci cosa significa essere nero o essere bianco, e chiederci perché al nero viene sempre dato un valore negativo e al bianco uno positivo. Le persone non vanno costrette in un genere ma guardate per quello che sono». Damiano Tommasi ha aggiunto: «Dobbiamo recuperare l’innocenza dei bambini quando non si è influenzati da alcun pregiudizio che entra in gioco più tardi, da adulti. Quando si è piccoli non si vedono i colori della pelle ma contano solo i valori veri». Tommasi ha quindi analizzato la situazione attuale dove «l’anonimato dello stadio e della rete internet permette ad alcuni di essere razzisti. Persone che a casa magari hanno una fidanzata di colore ma poi allo stadio espongono striscioni razzisti».
Il debutto dell’Osservatorio vedrà il Master e Ca’ Foscari coordinare una rete di scuole e associazioni sportive con la finalità di coinvolgere in modo permanente le nuove generazioni anche attraverso lo sport in una prospettiva di integrazione reciproca tra le popolazioni autoctone e le popolazioni immigrate in un’ottica di vera interculturalità. Una iniziativa fortemente voluta per sensibilizzare l’opinione pubblica – in primis i giovani e gli studenti – sulla necessità di contrastare e segnalare qualsiasi gesto di intimidazione, offesa e minaccia che abbia per oggetto i giocatori di calcio, tanto a livello professionistico quanto dilettantistico.
Il convegno, moderato da Gian Antonio Stella, è stato introdotto da un saluto del Rettore di Ca’Foscari Carlo Carraro: «Una iniziativa lodevole che come ateneo promuoviamo e intendiamo far crescere – ha detto Carraro – l’università non è infatti solo un luogo di trasmissione di conoscenza e sapere ma anche un luogo in cui coltivare valori. La cultura dell’integrazione è uno di questi valori in grado, attraverso iniziative di sensibilizzazione come queste, di formare le coscienze dei nostri giovani e combattere quindi discriminazioni e razzismo».
Soddisfazione per l’iniziativa ha espresso anche il ministro con delega allo sport Graziano Del Rio: «Sono contento di questa iniziativa, abbiamo bisogno a tutti i livelli di sollecitare un confronto sui temi del razzismo e della discriminazione – ha detto il ministro. La parola è uno strumento, così come i gesti del corpo, che va usata nella maniera giusta. Serve più che mai un salto culturale».
Il presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio Giancarlo Abete ha fatto pervenire un messaggio in occasione del convegno: «La formazione e la prevenzione costituiscono obiettivo primario anche nell’ambito sportivo. Per questo motivo l’iniziativa dell’Università Ca’ Foscari e dell’AIC assume particolare rilievo. La qualità dei relatori presenti - che nel loro impegno civile hanno sempre testimoniato attenzione a questi valori - dà ulteriore forza e significato all’iniziativa. La Federazione conferma il proprio impegno sia a livello nazionale che internazionale per una forte attenzione su tali temi che risultano centrali».
Pietro Basso, Direttore del Master sull’Immigrazione di Ca’Foscari: «La volontà è quella di fare di Ca’ Foscari un centro di iniziative che faccia rete con le scuole sia per monitorare il fenomeno del razzismo sia per proporre buone pratiche di contrasto a ogni forma di discriminazione. L’università e la scuola hanno un ruolo fondamentale nel combattere la violenza e per questo il Rettore ha sostenuto fortemente questa iniziativa».
A sostegno dell’iniziativa anche Lotto Sport Italia che ha messo a disposizione una borsa di studio a favore di uno studente meritevole che voglia frequentare il Master sull’Immigrazione. Il presidente Andrea Tomat: «Il Master sull'Immigrazione è un percorso formativo di grande valore: un'iniziativa che, in una società sempre più globalizzata ma poco integrata, vuole essere uno strumento per la promozione ed il radicamento di valori fondamentali. Convivenza e prosperità si basano su principi essenziali: libertà e rispetto delle persone e delle tradizioni dei territori, equità e merito, tolleranza e eguaglianza." – dichiara Andrea Tomat, Presidente Lotto Sport Italia - "Sono principi che lo Sport può sostenere e diffondere perché naturalmente connessi alla competizione sportiva dove vince il migliore, ma dove la partecipazione è ancora più importante, come affermano i principi Olimpici, seguendo un indirizzo di universalità della rappresentanza. E’ quindi con grande piacere che abbiamo aderito a questo progetto e mi complimento con il Rettore Carlo Carraro per l`iniziativa. Lotto Sport Italia ha deciso di contribuire concretamente con l’istituzione di una borsa di studio a favore di uno studente meritevole che voglia frequentare il Master sull’Immigrazione sottolineando cosi la piena condivisione dei valori che hanno portato all’istituzione del Master».
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