Nardin, clienti disperati “Ballano” due milioni

Jesolo. Il ragioniere non ha versato Iva e contributi di commercianti e albergatori L’ufficio Entrate chiede il conto, molte attività sono ormai sull’orlo del fallimento

JESOLO. Caso Nardin, l'ufficio Entrate bussa già alla porta dei clienti che si sono visti arrivare le cartelle di Equitalia. Accade dopo che il ragioniere contabile non ha versato Iva e contributi per oltre due milioni di euro a partire, a quanto risulta, dal 2007 nei casi più gravi. Una vicenda che ha trascinato nel vortice delle indagini anche il commerciante di Jesolo, Roberto Tegon, accusato e incarcerato per usura, ma ora agli arresti domiciliari non essendoci pericolo di fuga o di inquinamento delle prove, nè essendo emerse altre denunce in merito all'attività di usuraio o presunto tale. Nardin lo aveva accusato di avergli praticato interessi del 15 per cento dopo un prestito da 70 mila euro lievitato a dismisura. La difesa, con l'avvocato Alberini di Venezia, ha parlato di interessi assai più limitati, nell'ordine del 2 per cento, riuscendo ad affievolire in qualche modo il reato di cui è accusato Tegon, che può beneficiare anche di quattro ore da dedicare alle sue molteplici attività commerciali al Lido. I clienti truffati hanno solidarizzato con lui e la sua famiglia in queste settimane di grandi tensioni. Intanto, Nardin e la moglie Luisella Bozzato, rappresentante legale dello studio, sono stati denunciati entrambi dai clienti dello studio di consulenza a Jesolo. Nella loro casa, la Finanza di Jesolo ha sequestrato addirittura pellicce, gioielli e altri preziosi per svariate migliaia di euro. Ma il vero problema è che adesso lo Stato vuole i soldi non versati dei contributi. «Ieri siamo andati a chiedere un incontro in Comune al sindaco», dice un gruppo di commercianti disperati, «alcune attività sono già sull'ordine del fallimento o addirittura già fallite. L'uffico Entrate pare voglia subito gli interessi, poi ci sarebbe la possibilità di rateizzare. Molti degli esercenti coinvolti, questi soldi non li hanno a disposizione, anche alla luce di una stagione che stenta a decollare. Sembra oltretutto che ci siano stati errori nelle dichiarazioni dei redditi, oltre a versamenti mancati, e quindi le cifre che dobbiamo all'erario potrebbero salire ancora». Si va da "piccoli tagli" nell'ordine dei 20 mila euro a 100, 200 fino a 400 mila euro. La cifra complessiva, al momento, è di due milioni. In mezzo ci sono commercianti, albergatori, artigiani che si erano affidati totalmente a Nardin, persona cortese ed educata, che però era molto chiacchierato per la sua vita sempre più dissoluta. Dal Consiglio comunale, Luigi Serafin della lista di maggioranza Tutti per Jesolo è perplesso: «Esprimiamo la più grande solidarietà a questi cittadini truffati e non hanno colpe a riguardo. Il Comune cercherà di aiutarli in questo momento con tutti gli strumenti a sua disposizione».

Giovanni Cagnassi

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