Najib: un bambino unico al mondo. Il ricordo delle maestre per il ragazzino morto a 12 anni
Circa 350 persone domenica al centro islamico di via Lazzarini a Marghera, per i funerali del piccolo Najib Abdul Rakib, morto per un attacco cardiaco

“Najib per noi era un bambino unico al mondo, non lo dimenticheremo mai. Con lui si era creato un legame speciale“. Circa 350 persone domenica al centro islamico di via Lazzarini a Marghera, per i funerali del piccolo Najib Abdul Rakib, morto a 12 anni per un attacco cardiaco. Queste le parole con cui l'ha ricordato una delle sue maestre delle scuole elementari Parini di Borbiago. Una scuola che il piccolo aveva frequentato prima di arrivare a ottobre dello scorso anno alla 1 b delle medie Francesco Petrarca.
Amici e tanta gente colpita dal triste destino di questo ragazzino si sono stretti intorno al papà e alla mamma du Najib, colpiti da un lutto immenso come tutta la comunità. Il ragazzino lo scorso mercoledì è morto all'ospedale di Dolo dopo che era stato colpito nella sua abitazione a Borbiago da una crisi cardiaca. Nonostante il soccorso immediato prima con un defibrillatore all'interno di una vicina farmacia e poi all'ospedale di Dolo, alla fine non c'è stato nulla da fare.
Fuori dal luogo di culto ad ascoltare il funerale e a testimoniare la vicinanza alla famiglia c'era anche il farmacista del paese, il dottor Paolo Zambon. La morte di Najib, ha ricordato l'imam della moschea durante il rito funebre, ha unito due religioni. I genitori e i bambini delle medie erano infatti numerosi ieri a Marghera nonostante fosse domenica, per dare l'addio al loro piccolo amico.
“Najib - ha ricordato il suo maestro di arabo - spesso lo invitavo a fare i compiti, come si fa con tutti i bambini della nostra comunità. Ora non c'è più come le anime più pure è in paradiso. Resterà per sempre nel mio cuore”. Durante la cerimonia è stato ricordato come con l'imam della comunità e il ragazzino si fosse instaurato un legame speciale . Il vocabolo con il quale l'imam indicava Najib era quello dell'amore. “Najib era parte sempre presente della nostra comunità con la sua vivacità e voglia di vivere. Non c'è una fotografia in cui non sia presente”. Il papà e la mamma, colpiti dal terribile dolore per la perdita del figlio, non hanno voluto parlare. In moschea era presente a portare la vicinanza del Comune anche il sindaco di Mira, Marco Dori.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia