Nadain, solo asporto dalla prima ondata

I fratelli Bianco: «Abbiamo capito che il virus sarebbe tornato, per ora non conviene riaprire la nostra trattoria storica»

ORIAGO

«Siamo in modalità da asporto dall’inizio della pandemia, ci aspettavamo che prima o poi i contagi sarebbero tornati. Non potevamo portare avanti il ristorante con lo stesso personale di prima. È stato meglio fermarsi con la ristorazione in presenza. Ora questo servizio ci basta per far vivere a me, mio fratello e mia mamma. Vedremo se cambiare modalità solo il prossimo anno, solo se le cose miglioreranno». A raccontarlo sono i fratelli Federico ed Emanuele Bianco, con la mamma Giuliana Volpato, titolari dello storico ristorante “Da Nadain” aperto in via Ghebba a Oriago da 60 anni. «Questo ristorante», spiega Federico, «lo aprì mio nonno Natalino Volpato che diede il suo nome, in dialetto “Nadain”, nel marzo 1960. Nel corso dei decenni è diventato un punto di riferimento per tutta la Riviera del Brenta».

Una prima crisi “Nadain” l’aveva subìta e quasi superata. «La crisi economica del 2010 è stata pesantissima», racconta Federico. «Vi fu un crollo dei fatturati, ma un po’ alla volta, dopo 10 anni, eravamo riusciti a risollevarci, tanto che prima della pandemia avevamo deciso di rinnovare cucina, locale e avevamo quattro dipendenti». Il coronavirus, però, è stato un imprevisto traumatico. «Per noi è stato come lo scoppio di una guerra. Allora, per sopravvivere, abbiamo dovuto portare i motori del ristorante al minimo. Abbiamo deciso di fare solo il servizio da asporto. Le persone possono prenotare i loro piatti, venirli a prendere qui in via Ghebba, o li consegniamo noi a domicilio».

I fratelli Bianco non hanno riaperto il ristorante dallo scorso marzo, neanche dopo la fine del lockdown. I dipendenti sono in cassa integrazione o hanno trovato un altro lavoro. «Ci siamo consultati», spiegano, «e abbiamo capito che i costi che ci chiedevano per rispettare le regole anti Covid, non ci avrebbero permesso di avere i volumi di affari di prima». Così, ora, la famiglia Bianco lavora tutti i giorni dalle 17 alle 21 e la domenica dalle 11 alle 13,30 con i piatti da asporto. «Per il prossimo anno, a seconda dell’ondata di contagi, decideremo il da farsi. Se tornare ad aprire il ristorante o continuare così». —



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