Musolino twitta: i porti a Venezia sono aperti. Toninelli minaccia azioni disciplinari

Il presidente del Porto: "Ho chiesto un chiarimento tecnico: oggi non potrei impedire alla Sea Watch di attraccare a Venezia", ma le critiche giallo-verdi arrivano a pioggia

VENEZIA. I porti italiani – a norma di legge – non possono al momento essere chiusi alle navi che trasportano i migranti. Sulla delicatissima questione che infiamma anche il governo prende ora posizione il presidente dell’Autorità Portuale di Venezia Pino Musolino.

Foto Agenzia Candussi/ Favarato/ Marghera, VEGA, sede Confindustria/ Venice LNG presenta il deposito di GNL a Porto Marghera - nella foto: Pino Musolino, pres. porto
Foto Agenzia Candussi/ Favarato/ Marghera, VEGA, sede Confindustria/ Venice LNG presenta il deposito di GNL a Porto Marghera - nella foto: Pino Musolino, pres. porto

Lo fa su twitter chiamando in causa gli aspetti tecnici della mancanza di un decreto del Ministero dei Trasporti e Infrastrutture che preveda la possibile chiusura degli scali. Sulla linea di Musolino, ma sottolineando anche gli aspetti umanitari di casi come quello della nave Sea Watch anche il presidente del Porto di Napoli Pietro Spirito e quella dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale Carla Roncallo. Prese di posizione che scatenano la reazione immediata del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli che minaccia azioni disciplinari.

Il tweet di Musolino

«Sono un cittadino italiano» “twitta” Musolino «e in questo momento anche un amministratore pubblico. Amministro un sistema portuale, che in poche parole significa amministrare i porti di Venezia e Chioggia. Avendo visto una rilevanza senza precedenti della parola “porti” sulle prime pagine dei giornali di questi ultimi giorni, mi sono sentito in dovere di verificare alcuni aspetti tecnici della questione dei cosiddetti “porti chiusi”. Sotto il profilo squisitamente tecnico i porti italiani non sono chiusi. Infatti non esiste un decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ex articolo 83 del Codice della Navigazione che chiuda, per motivi di ordine pubblico (comprovato, attuale e imminente) i porti italiani. Il Ministero dell’Interno può vietare lo sbarco di passeggeri, non l’ingresso né l’approdo di navi nei porti, competenza riservata dalla legge esclusivamente al Ministero delle Infrastrutture. Addirittura, a norma dell’articolo 1113 del Codice della Navigazione esistono profili di rilevanza penale nel caso di omissione di soccorso in mare a carico dei privati, figuriamoci a carico di un soggetto pubblico. In sintesi, in assenza di uno strumento giuridico concreto (il decreto del Ministero) i porti italiani non si possono chiudere. Quindi in questo momento, in carenza di un provvedimento a norma di legge, i porti italiani restano APERTI! ».

21/12/2018 Roma,conferenza stampa a margine del consiglio dei Ministri sul tema delle autonomie delle regioni nella foto Matteo Salvini
21/12/2018 Roma,conferenza stampa a margine del consiglio dei Ministri sul tema delle autonomie delle regioni nella foto Matteo Salvini

E a chi gli chiede, in rete, come mai, se non si può vietare lo sbarco delle navi con i migranti nei porti italiani, le Ong (Organizzazioni non governative) che li trasportano, non lo facciano, Musolino risponde: «Non ho detto che non si può vietare, ho detto che al momento non è vietato. Sul perché le Ong non lo fanno, dovrebbe chiederlo a loro».

La presidente Roncallo dichiara «che il porto della Spezia, come quello di Marina di Carrara non sono chiusi come, ritengo, non lo siano gli altri porti italiani. Non risulta alcun decreto, ordinanza o provvedimento che disponga la chiusura. Sarebbe necessario un decreto del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, motivato da ragioni di ordine o sicurezza pubblica, che non ci è mai stato notificato e pertanto ne deduco che non sia mai stato emesso. Qualsiasi nave può quindi chiedere l’autorizzazione all’attracco».

La replica di Toninelli

«Nessuna Autorità di sistema portuale italiana» replica Toninelli «può arrogarsi prerogative che travalicano le sue funzioni amministrative. Darò mandato alle strutture del mio ministero di valutare eventuali accertamenti di natura disciplinare. Non ho emanato alcun decreto di chiusura dei porti perché non serve, non essendo alcun porto italiano interessato alle operazioni e non avendo il Mrcc (Maritime rescue coordination centre) italiano coordinato i soccorsi».

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, in una immagine del 15 novembre 2018. ANSA/CLAUDIO PERI
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, in una immagine del 15 novembre 2018. ANSA/CLAUDIO PERI


LA CONTROREPLICA

«Ho chiesto al Ministero semplicemente un chiarimento tecnico che aspettiamo da mesi rispetto alla questione della possibile chiusura dei porti in assenza di qualsiasi provvedimento ministeriale» commenta ancora Musolino «e non vedo come porre una domanda tecnica per autotutela possa configurare possibili provvedimenti disciplinari evocati dal ministro. Esiste la libertà di pensiero ed espressione e se oggi la “Sea Watch” arrivasse ai bordi del Porto di Venezia non avrei alcuna autorità per impedirle di attraccare – diverso il discorso dello sbarco che compete alle autorità di pubblica sicurezza – in assenza di un decreto del Ministero. Il riferimento al Mrcc non c’entra nulla in questo caso. Non possiamo continuare a leggere di porti da chiudere senza regole». —


 

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