Musile si dota di un inno ufficiale e scoppia la polemica

Polemica in Consiglio: «Ma ce n’era davvero bisogno?». Prima esecuzione il 16 dicembre

MUSILE. Il Comune si è dotato di un proprio inno. È stato scritto dal compositore Mauro Pagotto, che ha voluto donarlo gratuitamente al paese. Il testo, apolitico, celebra il territorio e richiama il fatto che questi luoghi sono stati teatro della Grande Guerra. L’inno sarà suonato per la prima volta il 16 dicembre, al termine di un concerto natalizio. Ma, nel frattempo, è già stato adottato ufficialmente con un voto in consiglio comunale.

Proprio questo passaggio formale ha suscitato polemiche da parte dell'opposizione. «Come cittadini di Musile, ma ancor prima come italiani ci sentiamo rappresentati dall’inno di Mameli», ha detto Chiara Busato di “Insieme per Musile”, «prendiamo atto del dono, ma non per questo riteniamo che possa essere un inno da adottare durante le circostanze istituzionali, semmai folcloristiche. Altri Comuni, pochi a dire il vero, hanno un loro inno, nessuno però lo ha votato in consiglio. Riteniamo che altri siano gli argomenti su cui discutere e i bisogni di Musile».

«Non vuole essere assolutamente una mancanza di rispetto nei confronti dell’inno d’Italia, che resta l’inno di tutti e lo è anche per noi», ha ribattuto il sindaco Silvia Susanna, «quest’inno è un qualcosa in più. E’ un dono fatto ai cittadini di Musile. Un componimento che vuole caratterizzare il nostro paese, per attribuire a tutti, ai giovani in particolare, un segno di appartenenza che è importante e va coltivato. In vista del raduno nazionale dei bersaglieri del 2018, sarà importante avere un elemento caratterizzante del nostro paese».

A farle eco l’assessore Luciano Carpenedo: «Dispiace che non si condivida un’iniziativa che è più che altro culturale. Ha un importante significato, che è quello del riconoscimento culturale di un territorio».

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