Musicologo ama il rock ma non le campane: denuncia il prete
CAVARZERE. La musica del Diavolo contro la musica del Signore. O anche chitarre elettriche contro campane di bronzo. Si potrebbe leggere in questo modo l'ennesima storia sul disturbo causato dai rintocchi delle campane, in base ai suoi protagonisti cavarzerani: il musicologo Graziano Corazza, appassionato di rock (ha appena scritto un libro sui cinquant'anni di storia di questo genere musicale) e l'arciprete don Achille De Benetti, “responsabile” delle campane del Duomo.
In realtà don Achille dovrebbe essere ancora ignaro della questione, dato che la denuncia nei suoi confronti, per disturbo della quiete pubblica, è stata presentata da Corazza solo alcuni giorni fa. Ma il problema è noto da tempo alle gerarchie religiose, dato che Corazza, prima di presentare una precedente denuncia, nel 2013, senza seguiti giudiziari, aveva interpellato sia i parroci di san Mauro e san Giuseppe, sia il vescovo Adriano Tessarollo il quale, peraltro, gli aveva consigliato di cercare una soluzione prospettando il caso al consiglio pastorale. «L'ho fatto, eccome», risponde Corazza, «ho portato personalmente a mano una lettera a entrambi i parroci nel 2012. Nessuna risposta». Ma di cosa si lamenta il “rockettaro”? «Sono un giornalista che si occupa di musica e spettacolo (ma non solo)», spiega, «il mio lavoro mi porta in giro per il Veneto a seguire i concerti. Spesso torno a casa tardi e vengo svegliato dalle campane, e poi non riesco più a dormire a causa dei successivi “scampanii”. Non sono il solo ad essere disturbato ma sono quello che è passato dalle parole ai fatti. Ho chiesto in mille modi, con le buone, un po' moderazione ma, a parte una diminuzione dello scampanio delle 7, non ho attenuto nulla, né dalle autorità civili (sindaci e Asl) né da quelle religiose. Ma non intendo fermarmi».
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia