Musica troppo alta, zittita la movida a Sottomarina

Dopo numerose denunce la Procura ha ordinato il sequestro degli impianti sonori in quattro locali

SOTTOMARINA. Al Tomato, ieri sera, era in programma un concerto dal vivo di tributo a Witney Houston, ma chi si è recato nel noto locale di Sottomarina, ha dovuto rinunciare ad ascoltare le celebri note della cantante scomparsa da poco. E non solo le sue: nessun tipo di musica per rilassare gli avventori del ristorante o della terrazza sulla spiaggia. Verso le 18, infatti, i carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria della procura di Venezia, coadiuvati dai colleghi di Chioggia, avevano messo sotto sequestro gli impianti di diffusione sonora del Tomato e di altri tre locali della movida chioggiotta: il Pepenero, l'Eurobar e il Point Break. E la lista potrebbe ulteriormente allungarsi.

Un provvedimento che il magistrato avrebbe preso in seguito alle numerose segnalazioni, da parte di alberghi, campeggi e cittadini residenti, per il disturbo recato dalla musica dei locali, sia in termini di volume che di orario. Segnalazioni che sarebbero state corroborate anche da rilevazioni notturne, eseguite con fonometri, da parte del personale di polizia giudiziaria, che avrebbero confermato gli sforamenti acustici. Disturbo della quiete pubblica è l'ipotesi di reato contestata ai gestori dei locali, un disturbo causato sia dal volume eccessivo della musica, sia dallo sforamento degli orari, sia dal rumore prodotto dagli avventori di questi locali che si fermano in zona a chiacchierare e scherzare, anche dopo la chiusura, fino a tarda ora. La guerra dei rumori, si arricchisce così di un nuovo capitolo e verrà alimentata da ulteriori fiammeggianti polemiche su come la struttura turistico-ricettiva cittadina debba soddisfare le contrapposte esigenze di svago, relax e divertimento dei giovani e delle famiglie.

Una polemica annosa e irrisolta che, proprio alcuni giorni fa aveva visto alcuni camping (Tropical, Minicamping, al Porto) protestare per gli eccessi della «discoteca all'aperto» dell'Indiga. E i sequestri attuali riguardano la parte centrale del Lungomare, segno di come il problema si estenda su tutto il litorale. Ma per Gianpaolo Siviero, titolare dell'Eurobar «ci devono dare regole chiare e metterci in condizione di lavorare. Sottomarina è quella che è perché ci siamo anche noi a soddisfare una parte della domanda turistica e col nostro lavoro contribuiamo a creare “il centro” di Sottomarina».

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