Musica alta, sanzione penale a dj

Un nuovo caso scuote il mondo della notte dopo il sequestro delle chitarre
UN IMPRENDITORE ITALIANO (NOME NON DISPONIBILE) HA ACQUISTATO E LAVORA COME DJ IN UNA DISCOTECA A TIRANA. ANSA/DM
UN IMPRENDITORE ITALIANO (NOME NON DISPONIBILE) HA ACQUISTATO E LAVORA COME DJ IN UNA DISCOTECA A TIRANA. ANSA/DM

JESOLO. Un altro disc jockey denunciato per disturbo alla quiete pubblica. La musica nei locali è ancora al centro del dibattito politico a Jesolo, mentre iniziano a riaprire i locali della notte. Dopo il caso del chitarrista, Ivo Gallo, che nel suo locale vicino a piazza Marina aveva commesso delle infrazioni ed era stato punito con il sequestro delle chitarre, adesso la sanzione penale è arrivata a un dj che dalla consolle di un locale in piazzetta Casa Bianca ha commesso altre infrazioni in termini di musica alta e orari.

È stato il consigliere comunale di maggioranza Mirco Crosera a sollevare il nuovo caso che risale al 2013. La sanzione, di rilevanza penale, va in questi casi da un minimo di 500 a un massimo di 5 mila euro, come nel caso del chitarrista che era recidivo. Crosera aveva già denunciato pubblicamente anche quanto accaduto a Ivo Gallo. «Finalmente, dopo anni di battibecchi», ricorda Crosera, «siamo riusciti a discutere di questo importante aspetto dell’economia turistica della nostra città. Io voglio che di piazza Mazzini, delle multe per disturbo della quiete pubblica, del divertimento e dello sviluppo imprenditoriale della città si parli pubblicamente e in sede ufficiale. Mi piacerebbe che chitarristi e adesso anche dj non fossero più perseguiti penalmente, ma che eventualmente si pensasse anche a tutti gli spacciatori che stazionano stabilmente nella nostra città».

Se questa nuova moda giuridica prenderà piede, in tutte le località turistiche i chioschi saranno a rischio.

«E mi piacerebbe», conclude Crosera, «che chi organizza una festa di compleanno non avesse la spiacevole sorpresa di esser visitato dai vigili per poi contestargli che mancava la licenza di intrattenimento e svago. In Consiglio abbiamo compiuto un primo passo e finalmente abbiamo discusso di quale città vogliamo. Ripresenterò comunque la mia mozione, eventualmente valutandola anche con altri colleghi consiglieri».

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