Museo, una consulenza a Danieli «Felice di lavorare ancora per M9»
«Se potrò continuare ad occuparmi del museo M9, progetto che seguo da oltre un decennio, non posso che essere una persona felice». L’architetto Plinio Danieli, ex amministratore delegato di Polymnia commenta con cautela, in attesa di saperne di più. Perché la notizia che circola è di una consulenza per lui in arrivo dalla Fondazione di Venezia. Compito, occuparsi degli aspetti i urbanistici dell’area del nuovo museo M9. La decisione finale spetta al consiglio di amministrazione della Fondazione di Venezia che ne discuterà il 27 maggio. Una consulenza che porterà la pace, dopo le polemiche degli ultimi mesi sull’uscita di Danieli da Polymnia, la società che cura il cantiere M9.
«Stiamo valutando di affidare all’architetto, profondo conoscitore di Mestre, lo sviluppo dell’area attorno a M9 per quanto riguarda viabilità, parcheggi, percorsi pedonali», conferma il presidente della Fondazione di Venezia Gianpietro Brunello. Il presidente precisa che una decisione finale ancora non c’è, spetta al consiglio valutare e decidere. Ma ci sono tutti i segnali per una conclusione positiva della vicenda. «Fin dall’inizio io auspico un ruolo per Danieli, diverso dal precedente ma che metta a frutto le sue competenze», precisa. Fondazione di Venezia deve realizzare, oltre al cantiere del museo «che non si è rallentato neanche di mezz’ora», spiega Brunello, anche la convenzione urbanistica con il Comune per quanto riguarda parcheggi, accessibilità, nuovi percorsi pedonali che trasformeranno l’area M9 (museo, centro commerciale all’ex distretto, centro direzionale e auditorium eventi) in una estensione di piazza Ferretto concludendo il progetto del “chilometro della cultura”; creando nuove passeggiate in centro e dall’impatto fortemente attrattivo su Mestre. Il cantiere della Maltauro lavora di gran lena. Il presidente conferma i tempi di apertura: «Fine lavori fissata a luglio 2017 per l’edificio museale e apertura per l’estate 2018, dopo i collaudi, assieme all’area commerciale». Del cantiere si occupano ora due consiglieri delegati di Polymnia: Marino Folin, ex rettore dello Iuav segue il cantiere mentre per gli allestimenti e i contenuti con tinuerà a lavorare il bocconiano Guido Guerzoni. L’imperativo per tutti ora è non fallire.
La Fondazione vuole fare del museo M9 un’area culturale dal forte potere attrattivo su Mestre. «Non abbiamo mai avuto dubbi sulla volontà di proseguire in questo progetto. Saremmo stati folli a pensarlo», dice Brunello. «Ma ora dobbiamo allacciare al meglio rapporti proficui con tutti gli attori per farlo nascere nel modo migliore ed evitare che si riveli come una cattedrale nel deserto in un centro come quello di Mestre, svuotato dai centri commerciali». Un museo di respiro nordestino, precisa il presidente. «Dobbiamo avere un dialogo con la città metropolitana perché il museo deve avere un respiro che va oltre Mestre e arrivare a Padova, Treviso e oltre. L’operazione culturale deve legarsi ad uno spazio commerciale con una proposta di alta qualità che sia rappresentativa del meglio del Veneto. Per vivificare Mestre».
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