Museo islamico sul Canal Grande: summit con il Kuwait
VENEZIA. Il progetto per la creazione di un nuovo centro culturale islamico con annesso a museo a Venezia, sotto traccia, va avanti. Ieri il sindaco Giorgio Orsoni, ha ricevuto a Ca’ Farsetti l’ambasciatore del Kuwait, Sheikh Ali Khaled Al Sabah. L'incontro - come si rende noto - si inserisce nell’ambito delle relazioni orientate alla costituzione di un museo d’arte islamica a Venezia, così come annunciato il mese scorso dall’ex presidente del Consiglio Enrico Letta, nel corso di una visita a Doha.
Fra i temi affrontati nel colloquio tra il sindaco Orsoni e l’ambasciatore kuwaitiano, anche la valutazione di alcune ipotesi di location idonee ad ospitare il nuovo centro culturale. Non è dunquje scontato che la sede del centro sia il Palazzo delle Pescheria di Rialto, ormai svuotato dagli uffici della Procura della Repubblica e messo a disposizione allo scopo dall'Amministrazione comunale.
Se infatti l’ipotesi è quella di realizzare anche uno spazioi museale. come interesserebbe al mondo arabo e allo spomsor dell’iniziativa, l’industriale Sandro Goppion - si punta a una sede meno limitata negli spazi di quella realtina, che non offrirebbe grandi opportunità espositive.
Il Kuwait, con gli Emirati Arabi e il Qatar, contattato dallo stesso Letta, è uno dei Paesi interessati alla nascita del Centro culturale islamico in laguna.
L’industriale Sandro Goppion, inventore con la sua azienda delle particolari vetrine antisfondamento che proteggono in mezza Europa i tesori dell’arte.
A Parigi il 18 ottobre scorso è stato inaugurato il nuovo Dipartimento di Arte Islamica del Museo del Louvre con le vetrine Goppion che ha già realizzato le strutture anche per le raccolte di arte islamica del Victoria and Albert Museum di Londra e del Museo islamico del Cairo.
Proprio l’industriale milanese garantirebbe quindi gli sponsor arabi e i finanziamenti, realizzando poi gli allestimenti del nuovo museo, con ceramiche, vetri e altri oggetti provenienti soprattutto dalle collezioni dei Musei Civici veneziani. Tra i “contenitori” a disposizione del Comune e proposti agli sponsor arabi c'erano anche l’Arsenale e la sansoviniana Scuola Grande della Misericordia e non è detto che il ventaglio di ipotesi si apra nuovamente, proprio per la limitatezza degli spazi, pur prestigiosi, del palazzo delle Pescherie di Rialto.
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